Quindici licenze concesse tramite bando pubblico, non cumulabilità delle licenze stesse e area di 'azione' limitata al centro storico. Sono alcuni dei passaggi chiave del regolamento per il servizio di carrozze e ape calesse approvato dal Consiglio comunale di Palermo.
Regole chiare, insomma, anche per la cosiddetta 'lapa'.
"Questo positivo risultato che pone fine a un sistema abusivo di trasporto venutosi a creare negli anni nella città di Palermo - afferma l'assessore comunale alle Attività produttive l'assessore Marco Di Marco - è stato raggiunto grazie anche a un rapporto costruttivo di tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione che ha visto protagonisti le commissioni consiliari, i capigruppo e tutti i singoli consiglieri che si sono fatti carico di risolvere una questione che oramai era diventata insostenibile per la città e l'immagine turistica stessa". "Siamo convinti – prosegue - del fatto che anche oggi si è aggiunto un tassello positivo e costruttivo del complesso mosaico di questa città, certi di avere trovato un punto di incontro fra l'esigenza di ricondurre a legalità un settore delle attività produttive, risolvendo
un problema di abusivismo e regolando livelli accettabili di sostenibilità del mercato del trasporto urbano".
"Con questo strumento - conclude Di Marco - diamo oggi nuove certezze occupazionali e salvaguardando i principi di libera concorrenza e di mercato migliorando i servizi di mobilità principalmente per il turista, aumentando allo stesso tempo i livelli di servizio e sicurezza del servizio stesso".
Per il sindaco Leoluca Orlando "L'approvazione del regolamento sugli Ape-Calesse da parte del Consiglio è un atto importante che finalmente mette un punto fermo e di chiarezza in una vicenda che si trascina da troppo tempo. Grazie prima al lavoro di ascolto e confronto svolto dall'assessore Di Marco e poi al lavoro svolto dal Consiglio, abbiamo finalmente delle regole certe, che permetteranno a una categoria di uscire da una condizione di abusivismo e illegalità e metteranno fine a forme di concorrenza sleale nei confronti di altri operatori".