Siamo sicuri che le banche aiutano chi vuole fare impresa al Sud rispetto a quanto fanno per il nord? Con l'introduzione della legge 1 marzo 1986 n.64, lo Stato Italiano lancio' un ambizioso programma d'intervento, a sostegno delle iniziative economico produttive del Mezzogiorno d'Italia. Il piano prevedeva la messa a disposizione del Sud del nostro Paese della complessiva somma di 120 mila miliardi delle vecchie lire, in attuazione di un progetto di sviluppo economico della durata di nove anni. Uno specifico articolo della legge in questione, e precisamente il n.8, fu intitolato con la rubrica (nome dell'articolo di legge) "Uniformità del trattamento praticato da Aziende ed Istituti di Credito" La norma in questione, mirava ad assicurare all'imprenditore che risiedesse al Sud o che decidesse di trasferire qui la Sua Azienda o aprirne una nuova, di vedersi praticati, dalle Banche, gli stessi tassi applicati agli imprenditori operanti nel Nord d'Italia. Quest' esigenza non era il frutto di un capriccio normativo o di una fantasia del nostro Legislatore; bensì accoglieva l'istanza fortemente sentita dagli imprenditori del Sud, i quali, giustamente, lamentavano di essere fortemente penalizzati rispetto ai loro colleghi del nord, per quanto riguardava il costo del denaro, mediamente più caro di 5-7 punti percentuali. Inutile sottolineare che, nonostante i buoni sforzi programmatici del Legislatore, l'articolo in questione rimase meno che lettera morta, anche perché il Sud d'Italia era per le Banche la classica " gallina dalle uova d'oro". Una gallina da spennare continuamente, cui difficilmente avrebbero rinunziato, complice anche la totale assenza di effettiva vigilanza sul loro operato, da parte della Banca D'Italia. Accadde, così, sovente, che gli imprenditori meridionali più solerti aggirassero la furbizia e l'avidità delle banche, aprendo contemporaneamente, spesso con il medesimo Istituto bancario, conti correnti al Sud ed al Nord. Mentre, ad esempio a Palermo lo Stesso pagava il prime rate al 12,50 % circa, il medesimo imprenditore, con la medesima azienda ed il medesimo limite di fido, a Padova pagava il 7%! A testimonianza che in Italia niente é uguale per tutti e che il Sud, per quanto possa apparire indolente ed assistenzialista, e' sempre apparso come un succoso limone.
Di Avv. Benedetto Cassarà