LA TELEFONATA con Angela Manca
Dieci anni di lotte per la ricerca della verità, per capire chi ha ucciso Attilio Manca e perché.
Ma rimangono tutte "illazioni" quelle della famiglia Manca e quelle di quanti credono che le cose non siano andate come la Procura di Viterbo, che ha disposto l'archiviazione, dice: morte per overdose.
Quello di Attilio Manca è uno di quei casi in cui la verità processuale, si scontra con quelle che sono le prove che dovrebbero portare a quella stessa verità. Ombre, fin troppe ombre su questa storia, perché questa archiviazione possa scendere giù e senza far male. Angela Manca, la madre di Attilio, se lo aspettava, ma la speranza è l'ultima a morire, soprattutto se di mezzo c'è la verità su un figlio.
Per il Pm di Viterbo Renzo Petroselli, Attilio si è suicidato. O comunque sarebbe morto pr una dose letale di eroina che poi andandosi a mischiare ad una consistente dose di Diazepam e una quantità seppur non eccessiva di alcol, avrebbe provocato un arresto cardio-circolatorio ed un edema polmonare, che lo avrebbe portato alla morte. Ma per la famiglia le cose non sono andate in questo modo. Per la madre, il padre e il fratello Gianluca, Attilio è stato ucciso per farlo tacere perché sapeva troppo e forse loro avevano capito che avrebbe raccontato.
Secondo la famiglia, Attilio era stato obbligato ad assistere Bernardo Provenzano, durante la sua latitanza trascorsa nel Lazio e lo avrebbe accompagnato a Marsiglia per essere operato di cancro alla prostata.
Cosa porta ad un collegamento con la mafia? L'alta specializzazione medica di Attilio e i fatti avvenuti che sembrano tutt'altro che coincidenze. E' stato il primo a utilizzare in Italia una tecnica innovativa di operazione alla prostata in laparoscopia, appresa in Francia durante un soggiorno durato quasi un anno. Sarà nel 2001 che si specializzerà sulla prostatectomia radicale per via laparoscopica. E sempre nel 2001, eseguirà il primo intervento di questo tipo in Italia. In quel periodo, oltre ad Attilio, erano pochissimi i medici capaci di eseguirlo.
Tanti i dubbi, di amici colleghi che non hanno mai creduto alla storia del suicidio (LEGGI QUI).
"E' una vergogna". Sono queste le prime parole che ci dice al telefono in merito alla notizia apparsa sui giornali.
Vergogna perché, dice, c'è una verità che non vogliono far emergere, vergogna perché loro, i familiari, non hanno ricevuto ufficialmente ancora alcuna comunicazione in merito, eppure già dallo scorso 5 agosto, uno degli indagati Andrea Pirri, sul social network Fb festeggiava l'archiviazione.
Il Gip Salvatore Fanti ha dunque ha prosciolto cinque dei sei indagati, Ugo Manca, cugino di Attilio, Renzo Mondello, Salvatore Fugazzotto e Andrea Pirri e Angelo Porcino, già in carcere perché considerato affiliato al clan mafioso dei "Barcellonesi. Rinvio a giudizio invece per Monica Mileti, accusata di aver ceduto la droga ad Attilio Manca.
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Caso Manca. Archiviazione? Conclusione indagine? La famiglia: seguire la pista mafiosa