Il Movimento 5 Stelle passa all'incasso. A quello che è stato il partito più votato alle scorse regionali, infatti, è toccato un posto nell'uffico di presidenza dell'Ars. Antonio Venturino, deputato ennese M5S (già la settimana scorsa candidato dai grillini alla poltrona più alta di Sala d'Ercole), è stato eletto vice presidente vicario con 33 voti, non senza sorpresa. L'altro posto da vicepresidente va a Salvo, eletto nelle fila del Pdl, che ha ricevuto 29 preferenze. Esce sconfitta dalla votazione la democratica Mariella Maggio, fermandosi a quota 26.
Sul nome di Venturino, dunque, sono confluiti i voti di un cartello ben più ampio del prevedibile. Ai quindici voti del M5S se ne sono aggiunti in corso d'opera altri diciotto, scompaginando i giochi a favore dell'outsider.
Un dato è certo a urne chiuse, cioè che la compattezza della coalizione di maggioranza non ha tenuto alla prova dei fatti, come nel caso della risicata elezione di Ardizzone alla presidenza. A questo giro ne ha fatto le spese Mariella Maggio, il cui nome era stato indicato dal cartello che appoggia Crocetta, quindi sulla carta con i numeri per vincere. Così non è andata. Da qui inizia la ricerca ai franchi tiratori, di coloro che all'interno della maggioranza non hanno rispettato le consegne di voto avvalendosi del voto segreto.
"Dopo il voto di oggi e' necessario un chiarimento nella maggioranza". L'esortazione arriva dal capogruppo Udc, Lino Leanza, dopo la sconfitta della maggioranza sulla vicepresidenza. Leanza parla inoltre in modo chiaro di "un problema politico".
Nel tardo pomeriggio sono stati eletti anche i deputati questori del Consiglio di presidenza: Franco Rinaldi del Pd con 48 voti, 46 voti a Paolo Ruggirello della Lista Musumeci e 28 per Antonino Oddo della Lista Crocetta.