Palermo. Il deputato Riccardo Savona si è dimesso dal gruppo dei Democratici riformisti della Sicilia all'Assemblea regionale siciliana.

La decisione arriva dopo le polemiche per un'intercettazione telefonica tra il politico e un imprenditore poi risultato vicino al boss Matteo Messina Denaro.

Savona ha sempre sottolineato di non essere mai stato indagato e che "all'epoca l'imprenditore non era mai stato interessato da problemi giudiziari".

Nei giorni scorsi inoltre lo stesso Savona, presente a un incontro del partito, era stato invitato a lasciare la sala da parte del governatore Rosario Crocetta, che stava per prendere la parola. "In questa sala - ha detto Crocetta - c'è qualcuno che non ci deve stare e deve uscire immediatamente". A quel punto Riccardo Savona si è alzato e ha abbandonato il congresso mentre la gente presente in sala si alzava e applaudiva Crocetta.

Adesso le dimissioni.

"Apprezziamo - dice Giuseppe Picciolo, capogruppo DrS - il gesto politico dell'onorevole Riccardo Savona che, con le dimissioni dal gruppo parlamentare presentate oggi, consente alla nostra formazione politica di uniformarsi al codice deontologico valido per tutti gli aderenti. Comprendiamo l'umana sofferenza del presidente Savona e auspichiamo che in tempi brevissimi egli possa dimostrare la sua totale estraneità rispetto ai fatti giornalisticamente contestatigli. Non manchiamo ancora oggi di ringraziare Riccardo Savona per l'impegno politico dimostrato in seno al gruppo e per l'importante lavoro svolto con grande esperienza".

Ex presidente della commissione Bilancio dell'Assemblea nella precedente legislatura, Savona è tra i deputati più longevi del Parlamento siciliano, alla sua quarta legislatura. Ex Udc, è stato eletto nella lista di Grande Sud, in appoggio a Gianfranco Miccichè, sconfitto nella corsa a governatore, poi transitato nel gruppo Misto e quindi approdato nei Drs, formazione nata pochi mesi dopo l'inizio di questa legislatura.