Le riforme messe in cantiere da Matteo Renzi, quella del titolo V° della Costituzione, metteranno a serio rischio l'autonomia siciliana."Lo Statuto siciliano è candidato ad essere smantellato" ad affermarlo è l'ex assessore regionale e noto avvocato amministrati vista Gaetano Armao, in una conferenza stampa tenutasi alla sala stampa dell'Assemblea Regionale congiuntamente con il segretario regionale del Partito dei siciliani, Rino Piscitello. Armao ha dichiarato che la questione è ben nota ma che il Presidente della Regione Rosario crocetta non sta muovendo un dito per opporsi. Piscitello e Armao lanciano un appello a tutte le forse politiche, al di la degli schieramenti "affinché alla fedeltà al partito facciano prevalere la fedeltà alla Sicilia e ai siciliani, che hanno lottato per guadagnarsi "lo statuto speciale". Se qualcuno dei nostri delegati a Roma è favorevole alla riforma che di fatto cancellerà il nostro statuto, che si assuma la responsabilità con nome cognome, conclude Armao.
Non di meno l'ex assessore entra nello specifico, facendo un esempio calzante diretto al governo Crocetta, che proprio ieri ha incassatola "vittoria" sull'articolo 37 dello Statuto, che prevede che le imprese che hanno stabilimenti nell'Isola dovranno versare direttamente alla Regione l'imposta sui redditi prodotti (Ires)stimando l'introito che incasserà l'amministrazione in 49 milioni di euro. Su questo punto Armao non le manda a dire: "Una cifra ridicola, visto che l'articolo 37 non vale meno di 400 milioni di euro. I 49 milioni sono circa il 10%, e lo si spaccia per attuazione dello Statuto, quando invece è solo una partita di giro per lo Stato, servita alla Regione per chiudere il bilancio. La montagna ha partorito, come al solito, un topolino, non mi pare che sia una buona notizia".