A pochi giorni dal voto in Sicilia c'è aria di "assestamento". Il nuovo presidente della Regione Siciliana annuncia di voler mettere in atto una "rivoluzione" e tra i partiti beh... fanno i partiti. C'è chi inizia i pronostici sulla presidenza dell'Assemblea regionale e chi invece deve fare i conti con malumori più o meno accentuati.
Di certo in casa Pdl l'aria è tutto meno che serena e i giovani del partito continuano a bocciare l'operato dei vertici, Angelino Alfano su tutti.
"Il tracollo del Pdl in Sicilia - dice Mauro La Mantia, presidente regionale Sicilia occidentale di Giovane Italia, movimento giovanile del Popolo della libertà - non ci stupisce perchè da tempo denunciamo il pessimo stato in cui versa il partito. Angelino Alfano non è esente da responsabilità. Sarebbe dovuto intervenire per evitare il disastro elettorale. Nel giro di pochi mesi il Pdl perde alcune sue roccaforti in particolare Palermo, Agrigento e la Regione dove adesso siede un'ex comunista. Ci chiediamo, alla vigilia delle primarie, se Alfano sia realmente l'uomo in grado di rifondare il partito, unire e portare alla vittoria l'intero centrodestra in Italia".
"Siamo l'unico partito - aggiunge - che ha ben tre coordinatori regionali non in grado di dettare una linea politica comune. Una situazione comica e grottesca che ha indebolito la credibilità del Pdl".