Ancora un crollo importante in un tessuto urbano così denso di edifici importanti.
Un altro messaggio inviato direttamente dal padreterno al Sindaco Orlando e alla sua giunta, che ha la sfortuna di trovarsi al governo di una città ad alto rischio sismico ed altissimo rischio di crolli spontanei!
Fossi nei panni del Sindaco, mi dimetterei oppure cambierei radicalmente strategia e comincerei per la prima volta a pianificare seriamente.
Che significa?
Semplicemente,cercherei di mettere in campo l'unica "Vision" possibile, creare cioè sicurezza generando lavoro e dunque sviluppo e dunque turismo e dunque ricchezza, in una parola farei politica, quella con la P maiuscola.
Certo mi si dirà che è facile parlare dall'esterno e criticare...
Rispondo che è assai più facile percepire uno stipendio sicuro ogni mese da consigliere comunale o da consulente comunale e dimostrare costantemente di non essere all'altezza del compito e dunque del mandato ricevuto dalla polis!
Senza Pericle non esisterebbe il Partenone, senza Adriano Imperatore non avremmo il monumento più importante d'Occidente, il Pantheon, senza Ludovico Corrao, mancherebbe l'ultima città utopica del 900, Gibellina Nuova.
E oggi?
Cosa lascerà questa amministrazione se non si sveglia dal coma in cui versa?
Rovine e Macerie... E morti. Ecco a cosa vanno incontro se non cominceranno ad uscire dal torpore che li ha contraddistinti fino ad oggi.
È mai possibile che nessuno sia capace di invertire in maniera virtuosa questa deriva totale?
Ma accidenti un minimo di amor proprio, di serietà!
Proverò in due righe a fare il Sindaco...
Compreso che non posso permettere che il prossimo crollo, dopo quello della Vucciria (5 febbraio 2014) e dopo quello odierno di tre piani in Via Cappuccinelle, mieta vittime tra la gente che mi ha dato fiducia e che ho il mandato di amministrare nel migliore dei modi, indico una conferenza di servizi domattina.
Chiedo ai tecnici del settore edilizia pericolante e protezione civile del comune di darmi dati attendibili sulle condizioni del costruito, voblio rilievi, foto, mappature del rischio.
Chiedo ai vigili del fuoco ed alla protezione civile quale sia il piano di emergenza in caso di Sisma, se sono in grado di fornirmi una "mappa del rischio" o meglio ancora delle vulnerabilità del tessuto degli edifici ricadenti almeno all'interno del centro storico.
Invito gli Ordini Professionali, Architetti, Ingegneri, Geometri e Geologi a mettersi in rete con L'Università ed immaginare modalità di studio ed analisi tempestive e serie,modalitàdi intervento per la ristrutturazione e la messa in sicurezza dell'oro di Palermo, il suo patrimonio edilizio costituito da millenarie stratificazioni culturali e tecnico-costruttive.
Chiamo attorno a me, le migliori intelligenze locali, e chiedo alla migliore imprenditoria locale di mettersi a servizio del virtuoso sviluppo della città che vorrei.
A me in quanto politico e primo intellettuale tra quelli che continuano a restare in silenzio, spetta il compito di reperire i fondi, di partire alla volta di Bruxelles, di andare ad urlare aiuto presso le figure apicali dell'UNESCO, perché il centro storico della mia città è come gli scavi di Pompei, la bellezza del paesaggio costiero, come il David di Michelangelo Buonarroti, è patrimonio dell'umanità e si sta deperendo con una velocità preoccupante che non lascia oltremodo più alcuna speranza di ignavia dantesca!
Lo farei ed otterrei tre importanti risultati in un solo istante:
- metterei in sicurezza la città storica, la nostra monumentale identità di comunità.
- creerei sviluppo locale attraverso strategie ecosostenibili, generando lavoro giovanile.
- farei parlare ancora una volta il mondo di Palermo e qualcuno forse ricomincerebbe a pensare che la differenza la fanno i politici visionari, che la differenza la fa un uomo solo, che "Pericle" non appartiene semplicemente alla storia ma al dna della polis stessa che si nutre dei suoi sogni e della sua concretezza, che applaude alla costruzione dell'Acropoli e non perdona l'immobile resa davanti la barbarie che oggi è la deriva culturale.
Ecco cosa metterei in campo per la mia Palermo, il più grande piano Marshall che la città possa avere, prima che il prossimo crollo spontaneo, si porti via oltre alla storia dei luoghi, anche persone e sopratutto la speranza che la politica sappia ancora assolvere al suo compito.
Non avete più scuse, governare equivale ad esser concreti, significa possedere una Vision e creare le basi per lo sviluppo virtuoso e sicuro della Res Pubblica, non è nemmeno lontanamente vicino dalle politiche ed al silenzio messo finora in campo.
Quale sarà adesso il vostro verso withmaniano?
Attendiamo pur non avendo altro tempo da attendere.