Imparare a condurre una vita "normale" e farlo al meglio, affinando le proprie abilità, esaltando i propri punti di forza e acquisendo competenze sempre nuove. E' quello che succede all'Istituto dei ciechi "Florio e Salamone" di Palermo, dove a dicembre sono stati avviati cinque corsi di formazione.
In particolare, si tratta di: un percorso di alfabetizzazione informatica per soggetti non vedenti ed ipovedenti; uno di qualificazione per animatore socio-assistenziale; un laboratorio dell'arte teatrale; un laboratorio dell'arte del coro e, infine, un corso per la formazione di docenti di informatica per persone non vedenti e ipovedenti.
I corsi sono iniziati a dicembre e avranno durata biennale.
Il corso di informatica (che ha 13 alunni ndr. ) è articolato in due livelli. Al termine del primo step gli allievi potranno sostenere gli esami per il conseguimento della patente europea. Al secondo livello potranno accedere gli alunni che si sono distinti particolarmente e consentirà loro di acquisire il titolo di istruttore di tifloinformatica iscrivendosi nel relativo albo nazionale.
"La conoscenza dell'informatica è importante per tutti ma lo è ancora di più per i non vedenti - spiega il direttore dell'Istituto Gaetano Palmigiano - in quanto consente loro di acquisire maggiore autonomia, di poter studiare, leggere con la sintesi vocale, navigare sul web senza l'aiuto dei vedenti. Il non vedente, solitamente, ha bisogno di qualcuno che legga per lui, con l'uso delle tecnologie informatiche ciò è superato. Inoltre, coloro che acquisiranno la qualifica di istruttore di tifloinformatica potranno inserirsi quasi immediatamente nel mondo del lavoro dal momento che gli iscritti all'albo sono davvero pochi".
Il Corso di qualificazione di "Animatore Socio-Assistenziale", per il personale interno dell'Istituto dei Ciechi "I. Florio - F. ed A. Salamone" , punta allo sviluppo delle potenzialità delle persone, in particolare di soggetti con disabilità visiva e ipovedenti promuovendo l'inserimento sociale e la prevenzione del disagio. L'animatore, con particolare riferimento all'area sociale, educativa si trova ad organizzare e gestire diverse attività che, ispirandosi al teatro, al gioco, alla manualità e alla musica, aumentano il livello di consapevolezza personale. L'animatore può inoltre proporre uscite di varia natura al cinema, a teatro o anche escursioni all'aria aperta.
Il Laboratorio "L'Arte Teatrale" è inteso come modalità comunicativa "altra" per la trasmissione di contenuti culturali, sentimenti, emozioni. La metodologia teatrale richiede l'introduzione di tecniche specifiche quali il modeling, il modellamento fisico diretto sul ragazzo, per impostare le posture, i gesti da assumere, per leggere attraverso la guida fisica dell'adulto gli stessi gesti e posizioni dei colleghi, che gli permettono di controllare la loro attività e uniformare la sua gestualità alla loro.
Il Laboratorio "L'Arte del Coro" mira ad abbattere le barriere imposte dal disagio rendendo la musica accessibile a tutti.
Il Laboratorio "Espressione del Corpo" vuole "offrire un sostegno educativo e di integrazione tramite l'attività ludico-espressivo motoria. Lo scopo è la formazione di un gruppo dove i non vedenti hanno modo di confrontarsi e, attraverso la loro disabilità, promuovere una maggiore consapevolezza del'importanza del proprio corpo".
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