Palermo. "Siamo forza di opposizione". E' subito chiara la posizione del Nuovo centrodestra in Sicilia.
A parlare è l'ex presidente del Senato, Renato Schifani, che ieri ha 'battezzato' il nuovo gruppo istituito ufficialmente all'Assemblea regionale siciliana.
Presenti, tra gli altri, anche i sottosegretari Simona Vicari e Giuseppe Castiglione e i deputati regionali Nino D'Asero, Vincenzo Vinciullo, Francesco Cascio, Giuseppe Milazzo, Vincenzo Fontana, Nino Germanà e Vincenzo Vinciullo.
Gli alfaniani assicurano che non ci sono "patti" da siglare e bocciano senza dubbio l'azione del governo regionale fino a oggi.
"Crocetta ha vinto senza una maggioranza, e ha ottenuto una maggioranza parlamentare - continua Schifani - e come tutti i governi nati in questo modo è asfittico nella sua azione di riforma. Manca una visione strategica, manca una prospettiva".
"Siamo forza di opposizione – ribadisce Schifani - soltanto in casi eccezionali e straordinari pronti a collaborare, come abbiamo già fatto per la questione dei precari. Daremo il nostro contributo, ma solo su grandi temi e su riforme strutturali, non chiediamo nulla, né assessorati né altro. A Roma abbiamo fatto una scelta, non entrare in Forza Italia e salvare le larghe intese".
Il ruolo di capogruppo è affidato a Nino D'Asero. Confermati come coordinatori regionali Giuseppe Castiglione e Dore Misuraca.
Sulla politica nazionale, Schifani avverte: "Se Renzi vuole dare una sferzata al governo la dia e la daremo anche noi, ma non siamo nati ieri. Verificheremo nei fatti, giorno per giorno, la vera volontà di Matteo Renzi - dice - noi partiamo dal presupposto della buona fede della responsabilità motivo che ci ha portato a non restare in Forza Italia perché il partito si sarebbe connotato per una immediata richiesta di caduta di governo, una posizione estremista che non condividevamo più. Non siamo nati ieri, quella di Renzi è una partita interna al Pd della quale siamo spettatori. Ci è dispiaciuto molto per le dimissioni di Fassina, non entriamo nel merito ma sicuramente è stata una vicenda brusca. La minoranza del Pd non è per le elezioni anticipate".