Il fatto risalirebbe a domenica scorsa, 22 aprile, ma è stato reso noto solo oggi e non grazie ad un comunicato ufficiale. A riferircelo, infatti, è una tesimone diretta dell'accaduto, che ha vissuto in prima persona la sfiorata tragedia.
Volo Ryanair da Budapest a Roma Ciampino, partito dall'aeroporto di Budapest intorno alle 21, con ritardo rispetto all'orario previsto. Tempo stimato alla destinazione un'ora e trenta. Durante il volo, ad una quota di 20 mila piedi, il velivolo è entrato in una violenta turbolenza che ha messo in allarme i passeggeri ed ha creato notevoli difficoltà all'equipaggio.
Il tutto sarà durato diversi secondi o qualche minuto al massimo, ma l'aereo è stato sballottato con tale forza ed " è come se venisse colpito a ripetizione da qualcosa - riferisce Tamara Di Sante - passeggera a bordo". Però ancora il clou doveva arrivare: è stato solo dopo, infatti, che in maniera assolutamente brusca il velivolo avrebbe cominciato la sua picchiata. Dopo la turbolenza, evidentemente, il pilota ha appurato la necessità di scendere di quota velocemente, e questo può essere avvenuto per svariati motivi.
Abbiamo chiesto ad un pilota in attività qualche spiegazione ed in questo caso manterremo la riservatezza della fonte, per ovvi motivi. Cosa può essere successo? pilota " Visto quello che riporta la testimone, cioè l'assenza di nuvole visibili, mi pare improbabile che il velivolo, un Boeing 737 800, possa essere entrato in una perturbazione". Quindi? pilota, "Quindi ipotizzo che l'aereo possa aver incontrato una corrente a getto, la cosiddetta "jet stream", che possa avere dato la sensazione ai passeggeri che il velivolo venisse investito da una grandinata, o, in seconda analisi, può anche capitare che l'aereo incontri la scia di un altro aereo, ma in questo caso la turbolenza dura pochi secondi". Già, ma dopo, cosa può avere obbligato il pilota a picchiare per scendere di quota tanto velocemente? pilota, "E' possibile che il pilota si sia accorto di una depressurizzazione in atto e sia stato costretto a scendere velocemente per riequilibrare ed evitare danni maggiori. Ma sono tante le cose che potrebbero essere accadute". Passiamo adesso all'annuncio: all'interfono lo stesso comandante avrebbe chiesto ai passeggeri di prepararsi ad indossare le maschere ad ossigeno ed i giubbotti di salvataggio. pilota, "La procedura in questo caso è normale. Se è in corso una depressurizzazione dell'abitacolo, a 20 mila piedi, i passeggeri potrebbero respirare solo attraverso le maschere ad ossigeno, altrimenti soffocherebbero in pochi istanti. Per i giubbotti di salvataggio invece, c'è da dire che ogni compagnia aerea adotta procedure diverse. Normalmente, un comandante dà questo genere d'annuncio solo in caso di imminente ammaraggio, altrimenti indossare le dotazioni peggiorerebbe solo le cose".
Le scene di panico raccontate dalla passegera Tamara Di Sante sono da film: "Dopo la turbolenza, violentissima, l'aereo ha cominciato a picchiare. Chi stava in coda percepiva chiaramente l'inclinazione del velivolo. Poi l'annuncio che ha creato il panico. Solo in un caso un assistente di volo è stato costretto ad intervenire per rimettere al proprio posto un uomo che era balzato in piedi slacciandosi la cintura, ma poi non si sono più mossi, nè ci hanno fornito spiegazioni". La repentina perdita di quota del velivolo Ryanair è stata anche notata da un amico di Tamara che seguiva il volo su internet e ha notato la discesa dai 20 mila piedi a sotto i 5 mila. Ancora non abbiamo fonti ufficiali, ma cosa può esserci di più ufficiale della testimonianza di un passeggero? L'aereo era al completo, a pieno carico, e forse solo il caso ha voluto che nell'alto Adriatico, in una serata d'aprile, non si consumasse un'altra tragedia aerea.