Amia è stata messa in liquidazione. Non è più insolvente dunque ma drasticamente passata alla fase finale della vita aziendale. Ieri è stato designato il liquidatore unico dell'Amia. Si tratta di Baldassarre Quartararo, commercialista di 50 anni. Con determinazione commissariale, Luisa Latella, gli ha conferito l'incarico lasciato da Gaetano Lo Cicero lo scorso 31 gennaio, per un compenso su base annua di 45.812,92 euro.
Nella determinazione si legge in basso "da riservarsi in sede assembleare, di determinare i criteri in base ai quali deve svolgersi la liquidazione, ai sensi dell'art. 2487, comma 1 lett.c, del codice civile". Ovvero Liquidazione volontaria.
La notizia è stata confermata da Nunzio Moschetti, presidente III Commissione Consiliare Aziende speciali ed ex municipalizzate.
Da capire quali i criteri della liquidazione e in particolare in relazione a cosa:
alla cessione dell'azienda sociale o di rami di essa
alla cessione di singoli beni o diritti o blocchi di essi
agli atti necessari per la conservazione del valore d'impresa
alla possibilità di autorizzare l'esercizio provvisorio, anche si singoli rami.
Di certo l'ultimo incontro tra i commissari straordinari dell'Amia e il commissario Latella, non aveva dato esiti positivi. Lo stesso commissario aveva dichiarato " non sappiamo se ci siano i presupposti per fare continuare l'azienda". Si attendeva il piano economico finanziario che doveva essere fornito dai commissari Amia. Un aggiornamento sul piano economico era arrivato sulla scrivania della Latella, lo scorso 17 febbraio, nel quale si evinceva che "l'obiettivo di risanamento sarà stato raggiunto solo se il comune applicherà la delibera di adeguamento del contratto di servizio di 8 milioni di euro". Soldi che, era già stato dichiarato dal commissario, non sarebbe stato per nulla facile reperire. A questi dovevano aggiungersi altri dieci milioni di euro
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