Il gup di Palermo Guglielmo Nicastro ha condannato a 5 anni di carcere V.S., accusato di avere violentato una bambina disabile di 9 anni. Il processo è stato celebrato con la formula del rito abbreviato. La triste vicenda risale al 2010, quando a denunciare le violenze di fronte alla polizia fu la madre della vittima, amica di famiglia dell'imputato.
Agli inquirenti trovò il coraggio di raccontare come avesse saputo dalla figlia degli abusi subiti. Per mesi l'uomo, approfittando dei rapporti stretti con i genitori della vittima, ha cercato ogni occasioni per appartarsi con lei e le ha imposto pesantissime molestie. Alla piccola l'uomo intimava il silenzio, sostenendo che se avesse parlato, il padre l'avrebbe ammazzata. Sentita da esperti nominati dal pm Fabiola Furnari, la vittima ha confermato i racconti della madre ed i consulenti hanno ritenuto attendibile la sua versione.
Una testimonianza basilare nel chiudere la vicenda ma che lascia un inquietante interrogativo. Che ne sarà di questo pedofilo fra cinque anni? Sarà ancora in grado di ripetere gli atti orribili di cui si è macchiato o la sua detenzione sarà realmente correttiva? Una domanda a cui il nostro sistema carcerario e detentivo dovrebbe iniziare a dare risposta.