Una valanga di emendamenti, poco tempo per varare il provvedimento e polemiche che difficilmente si spegneranno.
Il cammino del ddl di riforma delle Province sembra tutt'altro che agevole.
Complessivamente sono 208 gli emendamenti ritenuti ammissibili (su 282 presentati) dalla commissione Affari istituzionali.
"Abbiamo iniziato il lavoro per rendere il parere su ogni singolo emendamento – spiega il presidente della commissione Marco Forzese - . Mi rammarica che il lavoro svolto nei giorni scorsi, proprio dall'organismo che presiedo, non si sia potuto concretare in un testo al riparo della scure del commissario dello Stato, con il quale ci eravamo confrontati trattandosi di materia costituzionale".
"I partiti hanno preferito il passaggio in Aula – aggiunge Forzese - dove certamente non mancheranno scontri e dilazioni ed un concreto rischio di votare subito e con l'attuale legge. Mi auguro comunque che il progetto del presidente Crocetta circa la soppressione degli enti provincia possa avere attuazione con un testo largamente condiviso dalle forze parlamentari".
"Non mi pare ci saranno problemi con il M5S sul ddl Province. Semmai – commenta il presidente della Regione Rosario Crocetta - credo che ci sarà qualche tentativo di imboscata da parte del centrodestra per arrivare al voto segreto, ma i siciliani devono sapere che chi chiederà il voto segreto non vuole attuare la democrazia comunale prevista dal nostro Statuto". Per il governatore la condivisione con il centrosinistra sul testo "è netta"; potrebbe essere il centrodestra "a provocare strumentalmente una situazione di scontro perchè pensa di conquistare i voti di chi vuole mantenere privilegi non più accettabili" .
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