Il disegno di legge che abolisce le Province inizia, faticosamente, il suo cammino.
Ieri il primo stop, con l'incontro tra il commissario dello Stato e il presidente della commissione Affari Istituzionali Marco Forzese e la decisione di riscrivere il ddl per evitare l'impugnativa.
Oggi il provvedimento, riveduto e corretto, è tornato in commissione. Le opposizioni hanno però presentato 194 emendamenti e la discussione non è andata a buon fine con maggioranza e opposizione incapaci di trovare un'intesa.
Dopo un pomeriggio di serrato confronto tra sostenitori e detrattori del provvedimento, il presidente dell'Assemblea, Giovanni Ardizzone (nella foto), ha dettato la tabella di marcia.
L'aula ha incardinato stasera il disegno di legge e la discussione generale si chiuderà domani. Entro venerdì alle 18 potranno essere presentati gli emendamenti rispetto ai quali entro lunedì mattina gli uffici dell'Assemblea effettueranno l'esame preventivo di costituzionalità. Emendamenti che poi saranno inviati alla commissione Affari istituzionali per la valutazione sin da lunedì pomeriggio. Da martedì alle 16, l'esame delle proposte di modifica, invece, da parte dell'Aula.
E mentre si prova a superare gli ostacoli, il presidente della Regione Rosario Crocetta difende la bontà del ddl.
"Sul taglio delle Province - secondo Crocetta - c'è uno scontro titanico tra gli innovatori che vogliono cambiare e chi invece continua a fare il conservatore. Qualcuno dice persino che io voglio il taglio delle province per non farlo eleggere consigliere provinciale. La verità è che ci troviamo di fronte a una casta che si chiude in se stessa e che vuole difendere gli interessi delle altre caste e delle cricche e pensa che il mantenimento dei privilegi sia la condizione per continuare ad avere un consenso, quello clientelare che si basa sul fatto che poi si spende per la Casta una parte della spesa pubblica. Ma non sono più questi i tempi - dice - questi sono i tempi in cui se non cambiamo e se la politica non cambia, entrerà nel palazzo e ci butta giù dalla finestra".
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