Qualche giorno fa a Gangi sono apparsi alcuni volantini, affissi nei portoni d'ingresso nella quale una fondazione Onlus torinese cercavano abiti usati per una raccolta benefica. La fondazione effettivamente, esisteva realmente, ma a "fregare" i tre impostori è stata una partita IVA.
Senza che i tre truffatori, due di origine afghana di 24 e 28 anni e un catanese di 49 anni, potessero scoprirlo in tempo, l'Onlus che avevano utilizzato per raccogliere gratutitamente abiti aveva cambiato denominazione e per motivi fiscali, aveva dovuto cambiare partita IVA. I carabinieri, dopo un rapido controllo, hanno potuto verificare come il catanese che passava a raccogliere gli indumenti dei cittadini era un ex dipendente della fondazione cessata e già in passato era stato denunciato dalla sua vecchia sede di lavoro per pratiche scorrette dello stesso tipo.
A finire in galera con lui anche i due truffatori di origine afghana, incaricate di ripulire i 150 sacchi stracolmi di indumenti, prima di venderli in nero ai mercatini dell'usato a Palermo e dintorni.