Il prossimo rapporto sullo stato economico della città di Palermo che sarà presentato lunedì presso la Camera di Commercio redatto dall'Istituto Tagliacarne, nessuno si aspetta che dia indicazioni positive, nè tanto meno prospettive a breve termine. Che il tessuto produttivo della città stia progressivamente morendo è sotto gli occhi di tutti, e quando diciamo di tutti, intendiamo proprio di tutti, cioè anche di quelli che potrebbero fare qualcosa ma che in realtà nulla fanno se non litigare dai banchi della politica. Il segnale più importante è quello che a chiudere ormai sono proprio le aziende storiche di Palermo, dalle grandi realtà ai piccoli bar, ma con alle spalle oltre mezzo secolo di attività sul mercato. Di contro della nascita di nuove imprese non se ne ha nessuna notizia... Ma dal rapporto Tagliacarne emerge un dato ancora più preoccupante, sopratutto per il futuro di questa città e di quelle risorse che la dovrebbero animare produttivamente. Il 63% dei giovani disoccupati palermitani è laureato. Sì laureato, ha nelle mani quella che prima era la raccomandazione di qualsiasi genitore; "prima pigliati il pezzo di carta" intendendo l'attestato di laurea. Da quanto emerge, oggi, i nostri nonni dovrebbero rimangiarsi quanto raccomandato perché, le statistiche testimonierebbero che purtroppo di pura e semplice carta si tratta.
Legato a questo sconcertante dato ne troviamo un altro strettamente correlato, l'assoluta mancanza di volontà da parte dei nostri giovani di fare impresa, di avviare un'attività che esuli dall'estenuante ricerca della chimera, ormai puro sogno, del posto fisso.
Il presidente della ConfCommercio, in ottemperanza a tale situazione, ha illustrato un protocollo di intesa tra Università di Palermo, Consorzio Arca, Camera di Commercio e Unicredit per creare un tavolo permanente per lo sviluppo dello spirito imprenditoriale giovanile. Il tavolo avrà sede nei locali del dipartimento Scienze economiche, aziendali e statistiche dell'Università. Attraverso l'avvio di un'attività imprenditoriale i giovani siciliani potranno accrescere la loro cultura d'impresa. L'obiettivo sarà quello di incrementare le opportunità di inserimento nel mondo del lavoro, creando attività di ricerca, di formazione e orientamento.