Strage di Ustica: La notte del 27 giugno 1980, ecco chi c'era - parte seconda

ustica-2Guglielmo Sinigaglia, testimone diretto degli eventi della notte del 27 giugno 1980 prosegue nel suo racconto e descrive il momento dell'impatto, dissipando tutti i dubbi sulla dinamica corretta dell'azione militare in corso sui cieli italiani, coordinata dalla NATO.

"L'aereo dell'Itavia venne abbattuto alle 20:56. I piloti riuscirono a manovrare l'apparecchio per qualche minuto. Il missile colpì l'apparecchio solo con le appendici aerodinamiche, provocando uno squarcio non molto ampio, ma sufficiente a depressurizzarlo, ed esplose oltre. Per effetto della depressurizzazione alcuni passeggeri vennero risucchiati. I piloti, grazie alla loro esperienza, riuscirono ad ammarare alle 21:04. E' strano che dalle indagini dell'autorità' giudiziaria risulti che il cambio dei nastri che ha determinato un vuoto di 4 minuti sia avvenuto per "scopi dimostrativi ad un operatore della base di Marsala". Da non credere: proprio mentre c'e' un velivolo che sta precipitando. Ci accorgiemmo di aver colpito un aero civile quando, a bordo del Nimrod, il capitano Keerstiens disse che il pilota era formidabile e talmente bravo da non poter essere libico.
L'aereo ammara esattamente 8 minuti dopo essere stato colpito. E non sono soltanto io a dirlo, c'e' anche la perizia Luzzatti. E' importante il fatto che impieghi 8 minuti; se un aereo esplode in volo cade in due minuti. Il fatto che impieghi 8 minuti vuol dire che il pilota e' riuscito a manovrare. La perizia Luzzatti sostiene anche che per poter virare l'aereo doveva avere ali e coda. Esclude poi che la coda si sia separata in aria, e afferma invece che la rottura avvenne per un violento colpo agente dal basso verso l'alto, con tutta probabilità al momento dell'impatto con l'acqua"

Una videocassetta, di cui parlò anche "l'Espresso", dimostra la battaglia aerea avvenuta e certifica l' esistenza dello standard. Il giudice Priore chiede subito il recupero di quest'ultimo. Viene trovato, gli americani chiedono di poterlo esaminare, dopodiché sparisce. Rimane un dubbio, fondamentale nell'intera vicenda. Come è stato possibile scambiare un aereo civile per quello di Gheddafi?

Gheddafi e' stato avvertito dell'operazione in corso. Bisognerebbe chiederlo ai due uomini politici che l'hanno fatto. Ma non li si può nominare. 

Alla luce di quanto accaduto, in quel preciso momento storico, solo tre persone in Italia potevano essere informate dell'operazione. Francesco Cossiga, presidente del consiglio fino al 4 aprile 1980, oltre al suo contatto diretto con i servizi segreti per via del suo ruolo istituzionale, era anche uno dei nodi fondamentali dell'organizzazione Gladio che ha fornito il supporto logistico all'intera operazione. Giulio Andreotti, che rese illegale Stay Behind e Bettino Craxi, presidente del Consiglio nel 1983 e diretto protagonista del salvataggio di Gheddafi nel 1986 durante i bombardamenti ordinati da Reagan.

Non si può testimoniare una cosa se non si ha un supporto o un riscontro da fornire al giudice perché possa accertare qualcosa. Io ho detto che il generale Franco Pisano (che fu chiamato a presiedere la commissione di inchiesta che dichiarò che l'Aeronautica Militare non aveva svolto nessuna attività nella sera del 27 Giugno 1980 e pertanto non aveva avuto nessun ruolo e nessuna colpa nella sciagura aerea del DC 9 Itavia), ebbe un ruolo rilevantissimo nell'operazione "Eagle Run to Run". Per questo mi ha denunciato per calunnia e diffamazione, affermando di essere comandante di una scuola di volo, per cui non poteva avere niente a che fare con Ustica. Invece in Ustica lui ha avuto un ruolo: era a Cagliari da cinque giorni, c'erano le prove del suo ingresso alla base di Decimomannu e c'era la prova tangibile che lui, nel momento in cui scattò l'operazione "Eagle Run to Run" era nella sala operativa. Per questo e' stato incriminato con l'accusa di alto tradimento. In casi come questo si hanno nome, cognome e ruolo. Io so per certezza chi erano quei due politici, ma non posso dimostrarlo. Quindi, in pratica, non lo so. Era preparata da mesi e mesi. In casi come questo non si va allo sbaraglio. Quella notte era in azione il "top dei top": una mosca non poteva passare inosservata. L'unico modo di fermare l'operazione era quello di darci il DC9 Itavia. E che avessero intenzione di darci il DC9 Itavia e' provato dal fatto che l'equipaggio di quell'aereo, civile, fosse militare. La rotta del velivolo era Bologna - Palermo: da nord-ovest per sud-est. Le sembra possibile che fossimo talmente stupidi da aspettare l'aereo di Gheddafi, che invece aveva come rotta sud-ovest per nord-est, e non capire su uno schermo radar che l'aereo sta andando a sud, quando noi ne aspettiamo uno che va a nord? 

Continua...