Che fosse una sorta di palude, l'avevamo capito. Ma proprio quando qualcuno pensava che ci saremmo fermati, ecco che un mosaico di omissioni e passaggi amministrativi scellerati viene alla luce. Nonostante due sentenze favorevoli ai riccorenti contro il Comune di Palermo, in merito alle sanzioni elevate in zone blu, ed un avallo della Corte di Cassazione, gli ausiliari continuano a tappezzare i parabrezza delle auto coi loro tagliandini gialli.
Ma adesso qualcuno sarà obbligato ad intervenire. Questa la situazione: in un perenne rimpallo di competenze, Comune, Amat ed Apcoa, giocano a rimpiattino su responsabilità e provvedimenti. Il Comune è colpevole di avere istituito i parcheggi a pagamento con tariffa oraria, denominati zone blu, senza un minimo di raziocinio e col palese intento di far cassa. Operazione mal riuscita.
Prima perchè l'amministrazione non ha tenuto conto della totale assenza di liberi parcheggi in città e nel centro storico, non ha tenuto conto del restringimento degli assi viari a causa dell'istituzione delle stesse, e se ne è infischiato dell'assenza del piano traffico, strumento urbanistico indispensabile per pianificare la distribuzione delle zone blu e delle ztl (zone a traffico limitato, per le quali la TD Group avrebbe elargito, non si capisce a quale titolo, migliaia di pass), nonchè della regolamentazione degli stessi parcheggi. Contravvenendo al buon senso espresso dal Codice della Strada e dal Codice Civile in materia, possiamo affermare che la situazione causata dall'imperizia del Comune per i cittadini sia disastrosa ed ingestibile. Un piano traffico adesso sarebbe pronto, ma è stato bloccato in Consiglio Comunale, chissà perché.....
Quello che più preoccupa, però, è l'assenza di un intervento da parte degli organi istituzionali precostituiti. Come si possa ignorare un abuso certificato da più sentenze è inspiegabile. Appurato ciò, informiamo i nostri lettori ed i cittadini che è necessario opporsi alle vessazioni e noi vi forniamo il mezzo. Abbiamo già promosso un'iniziativa di ricorso aperto a tutti, a cui molti hanno aderito e molti altri stanno aderendo. Rilevando dei sostanziali ed abnormi vizi di forma nell'istituzione delle zone blu, riteniamo anche invalidato il termine di 60 giorni previsto dalla legge per la presentazione del ricorso, poichè si tratta di sanzioni assolutamente illegittime per infrazioni che non possono essere reputate tali. Non siamo noi a dirlo, ma le sentenze ed i codici, quindi, NON PAGATE.