La società è costituita da una rete complessa di gruppi: associazioni, sodalizi, cricche e bande, famiglie, teams sportivi, equipe di ricerca scientifica. Ma anche gruppi politici, tout court. E l'individuo trascorre gran parte del suo tempo in questi gruppi sentendosene seguace da gregario o da leader; in ogni caso facendosi partecipe della società, stabilendo relazioni interpersonali, assumendo ruoli, costruendo la propria individualità, ovvero la sua identità sociale.
Il gruppo si riferisce ad un certo numero di persone che interagiscono l'uno con l'altra, secondo modelli prestabiliti. In questo processo di coesione è fondamentale la percezione, in termini di rilevanza sociale, che gli altri, dall'esterno, attribuiscono al gruppo stesso.
Il gruppo è un insieme di individui che interagiscono fra loro, cooperando per il raggiungimento di uno scopo comune e, sviluppando la consapevolezza di far parte di una unità sociale autonoma all'interno del sistema sociale.
Il "Senso del Noi", si forma, cresce e si consolida nell'interazione, nella cooperazione tra i membri, nell'identificazione di scopi e mete collettive, nella socialità, volto a fortificare, in un rapporto di reciproco scambio, le attività e la coesione di gruppo.
Ed in Sicilia? La Sicilia è frantumata; una società sempre più vittima di spaccature, lotte ideologiche frutto di appartenenze non sempre reali. La dimostrazione di quanto la nostra terra non sia coesa, lo si sta osservando con un certo sdegno in questi giorni. La politica al centro del tutto.
La politica, intesa come gestione del potere e, non come credenze di valori ed ideali, non riesce più a misurarsi con se stessa.
Gli aderenti al sistema, agiscono soltanto in nome di interessi personali.
Pare proprio di assistere a delle commedie teatrali, a delle farse, quando si guarda allo scenario politico attuale.
Oggi l'identità politica è data e vissuta attraverso le storie personali, il cambiare casacca come se nulla fosse, non favorisce di certo la storia partitica. I gruppi non esistono più, se non per logiche di opportunità ed opportunismo. La politica, per buona parte, è fatta di interessi, percorsi tracciati, dietrologie, accordi; diventa facile colpire qualcuno, perché insieme si è fatto un cammino.
Poi, non importa se una volta finita la messa in scena pubblica tornano a stringersi la mano e, prendere un caffè insieme alla buvette.
Intanto, terminato lo spettacolo e, chiuso il sipario, rimane il vuoto ideologico-politico.
E della coesione, dello spirito di gruppo? Non vi è nessuna traccia.
Ahimè!