Protesta del corpo di ballo davanti il Teatro Massimo di Palermo, in occasione della prima del "Don Chisciotte". E proprio nella giornata di ieri, una lettera è stata inviata al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in seguito all'appello che la stessa Carla Fracci ha rivolto al Presidente, menzionando la problematica degli aventi diritto del corpo di ballo di Palermo, come caso eclatante di una politica che, purtroppo sembra stia facendo di tutto per distruggere una delle arti più antiche e da sempre apprezzate in tutto il mondo, la danza.
La protesta nasce dopo una serie di controversie terminate con l'ufficialità che i protagonisti del balletto "Don Quichotte", non sarebbero stati più i ballerini del Teatro Massimo, come era previsto dalla stagione lirico-sinfonica, ma una compagnia ucraina, l'Opera di Kiev. Chiamata per motivi economici, di risparmio. Così è stato motivato dalla dirigenza del Teatro.
Il corpo di ballo rischia realmente l'estinzione, dopo lunghi anni di prestigiosa tradizione. In pianta stabile sono rimasti solo 8 danzatori, che fra qualche mese si ridurranno a 6, contro una pianta organica prevista di 31 elementi.
E dal loggione, prima che iniziasse lo spettacolo, sono partiti dei fischi in segno di protesta contro la dirigenza e non lo spettacolo in sé, da parte di Giorgia Butera.