Francesco Giambrone medico, critico musicale, ex Assessore alla Cultura ed ex Sovrintendente del Teatro Massimo, è tra le figure più colte della nostra città. Insieme a lui decidiamo di confrontarci sul tema della Cultura a Palermo.
Cosa succede nello spazio culturale della nostra Palermo?
"Nulla. Esattamente nulla, si ha la chiara sensazione che sia venuta meno una linea politico-culturale. Una dimensione anche nazionale, i tagli al Fus il fondo dello spettacolo lo testimoniano, ma a livello nostro territoriale la situazione è ancor più accentuata. Tutto questo stride con la ricchezza artistico-culturale del nostro Paese ".
Di chi, le responsabilità?
"Indubbiamente chi ha la responsabilità politica e quindi gestionale-amministrativa del territorio. Ciò che negli anni precedenti si era costruito a causa della disattenzioni è andato perso ".
Palermo. Qualcosa si sta agitando. Cosa?
" Il risveglio. Un movimento processuale democratico molto partecipato e, sempre più in crescita ha trovato il suo spazio simbolo nei Cantieri Culturali della Zisa; dove ogni componente cittadina si ritrova per riappropriarsi della sua stessa dimensione culturale. Notevole è la presenza dei giovani. Nuova linfa vitale".
In un periodo prossimo alle elezioni amministrative, tutto questo si lega?
"Indubbiamente, sì. La gestione degli spazi culturali è opera di chi amministra la città; noi insieme ai candidati sindaci intendiamo stipulare un patto elettorale misurabile. Ma con la certezza che qualora – ci auguriamo di no- la nostra fiducia venisse tradita, in un attimo il patto di fiducia si annullerebbe".
Torniamo all'origine. Palermo è una città culturale?
"E' un mondo di cultura. Avanti tutta con i Cantieri che Vogliamo".