FILIPPO LA MANTIA, CAPONATA SPAZIALE E PESTO DI AGRUMI

lamantiaLa convivialità è il momento di incontro per eccellenza. Riesci a raccontarti davanti ad un buon piatto e sorseggiando del buon vino. Palermo e la Sicilia hanno nel proprio tessuto la cultura del mangiare e del bere. Tanti i maestri in cucina. Filippo La Mantia è uno di questi.
Oste e cuoco palermitano, Filippo La Mantia, è riuscito attraverso la sua cucina a portare le nostre prelibatezze nel cuore di Roma e, da lì in giro per tutto il mondo. Il suo regno è all'interno dell' Hotel Majestic, di Roma, da dove troneggia nella facciata di via Veneto una grande bandiera della Sicilia, simbolo del suo legame con il territorio.
Cerchiamo di capire, cosa sta dietro a questo grande successo.
Oste e cuoco, in una sintesi l'innovazione della sua cucina siciliana?
" L'invenzione di una nuova strada, abbandonando aglio e cipolla, rendendo trionfante il pesto di agrumi. Gli odori della Sicilia che, esplodono in cucina".
Come spiega questo suo gran successo e, come è iniziato tutto questo?
" Credo che l'essere tornati ad antichi sapori abbia ridato il gusto alla gente del cibo e, della convivialità; abbandonando ogni artifizio. Tutto è nato per caso dieci anni fa, trasferendomi a Roma, cucinavo per amici con discreto successo, così capii che, tutto questo si sarebbe potuto trasformare in business".
Quanto ama la Sicilia, Palermo?
" La Sicilia è la mia identità, la mia fortuna è proprio l'essere nato in una terra ricca di storia, cultura e sapori. Da ogni piatto esce tutto questo".
Perché la Sicilia non le ha dato il giusto merito?
" Predilige altre cucine, come quella messicana, ad esempio. E poi, fare impresa non è così semplice.
Ma io, pur non vivendo nella mia terra, me ne ritengo un ambasciatore in giro per il mondo".
Ai giovani siciliani apprendisti cuochi, cosa consiglia di rimanere o "scappare"?
" La mia storia dice di partire, ma io consiglio di restare, scoprendo nella cucina della nonna i veri sapori e, così portarli in tavola".
Altro da dichiarare?
" Sì. Caponata spaziale..."