La notizia è stata lanciata in anteprima nazionale dal TG La7 di Enrico Mentana e riguarda da vicino la compravendita di un immobile nel centro di Roma da parte del senatore PDL Riccardo Conti. Quello che possiamo dire grazie ad alcune indiscrezioni, è che la vicenda è destinata ad allargarsi. Ricostruendo velocemente la vicenda, il senatore Conti ad aprile 2011 acquista un immobile dal valore di 18 milioni di euro e lo rivende dopo poche ore a 44 milioni e mezzo. Quello che ancora non è noto, è a chi è stato rivenduto il palazzo ed è attualmente oggetto di indagini da parte della magistratura.
L'acquirente finale nell'operazione di vendita da parte del senatore Conti è rappresentato dall'ENPAP, l’Ente Nazionale di Assistenza e Previdenza degli Psicologi che in merito alla vicenda ha comunicato come l'acquisizione sia avvenuta in base ad un avviso pubblicato nel corso del 2009 e prima dell'acquisto definitivo sono state effettuate “due diligence” da parte di primarie società per verificare il valore dell’immobile e la congruità del prezzo richiesto. Il prezzo dell’immobile risultava in linea con i parametri dell’OMI dell’agenzia del Territorio per immobili con caratteristiche di pregio e collocazione simile.
La storia, raccontataci però è differente. Mentre l'Ente avvia una class action contro la dirigenza che non poteva non sapere del reale valore dell'immobile prima dell'acquisto ad una cifra maggiore di quanto previsto, ci è stato segnalato un documento datato 30 aprile 2011 in cui si parla apertamente di un'anomalia nelle procedure d'acquisto dell'immobile di via della Stamperia. Leggiamo:
Veniamo a sapere da una comunicazione in Consiglio ENPAP, a cose già fatte, che è stato acquistato (o sta per essere acquistato) un palazzo in centro a Roma per 44 milioni di euro. Considerando che a disposizione per queste forme di investimento c’erano 60 milioni, il principio di diversificare è considerato facoltativo… Pazienza, c’è anche altro nella vita. Magari il palazzone ha un rendimento stratosferico… Aspettiamo di sapere i dettagli del ghiotto affare… aspettiamo… aspettiamo… nulla. Il presidentissimo resta sul vago. In barba all’informazione ai rappresentanti dei colleghi, non sappiamo nulla del palazzo: dove sta, in che condizioni è stato acquistato, da chi, in che modo è stato individuato, quanto rende… insomma, non ne sappiamo nulla. E se non lo sappiamo noi, non lo sanno nemmeno i colleghi che rappresentiamo. Il metodo non è nuovo: abbiamo saputo della cessazione dell’assistenza sanitaria integrativa settimane dopo la disdetta, via mail e non in consiglio.
Nel documento si contesta come con un'azione poco trasparente siano stati spesi d'imperio circa il 10% dei fondi totali dell'ENPAP senza che ci sia stata una consultazione con il Consiglio di Indirizzo Generale. In questo documento si indica chiaramente come il presidente Arcicasa abbia comunicato la spesa a cose fatte, anzi si dice in maniera chiara che non abbiamo ricevuto alcun documento, estratto catastale, annuncio immobiliare, targhetta con foto, cartolina… nulla ad accompagnare e dettagliare un acquisto di questa portata. Nemmeno sappiamo come è stato acquistato, con quali procedure, da chi, con quali spese e con quali rendimenti previsti. Sappiamo solo che ci andremo ad abitare a breve perché l’ENPAP vi stabilirà i suoi uffici.
Se consideriamo la difficile situazione di bilancio da cui usciva l'ENPAP il quadro si fa ancora più fosco. Le prove di tutto questo? Stavamo per dimenticare, ecco qui il documento originale