Cari politici e amministratori della Sicilia, vi chiediamo di fermarvi. Si di fermarvi, in tutti i sensi, ma quantomeno di fermarvi a riflettere...
Quanto costa ai siciliani, al mercato del lavoro, allo sviluppo, alle famiglie il vostro continuo litigare ? Qual è il peso dell'instabilità e delle lotte tutte interne ai partiti che non sanno far altro che sgomitare per accaparrarsi qualche poltrona in più sotto la bandiera che tale faticosa attività è fatta per il bene dei siciliani? Il Governo Crocetta è ostaggio di se stesso e del parlamento regionale che a tutto pensa tranne che a regolamentare e legiferare per lo sviluppo della nostra terra.
Ormai sono circa 6 mesi che il balletto della politica va avanti, un rimpasto di Giunta regionale sempre dietro la porta, ma mai realizzato, un parlamento regionale che in sette mesi ha approvato solo due leggi degne di tale nome, la riforma delle province, che è ancora tutta da vedere, e la legge di bilancio. Ecco che restano bloccati oltre 1,5 miliardi di euro, con tremila forestali e dipendenti vari che aspettano lo stipendio da gennaio, migliaia di aziende creditrici non pagate, che però le tasse e tutti i relativi contributi li devono comunque pagare per continuare a lavorare. Un cane che si morde la coda, ma questa volta sia il cane che la coda siamo noi cittadini. Poi, fa sorridere, quando la politica si chiede perchè ha perso credibilità. Ormai il sistema di governo e quello politico che lo sostiene, a fasi alterne, sono insiemi chiusi in se stessi, auto garantisti, senza un briciolo di buon senso e dignità di funzione.
Si è perso qualsiasi briciolo di dignità di ruolo, di bene comune, di interesse per la cosa pubblica, di responsabilità nel ricoprire incarichi, che dovrebbero essere sinonimi di onore e responsabilità. Visto i danni che la politica compie ogni giorno, resta ironico il diktat che spesso ci sentiamo ripetere " non si può tornare a votare perchè sarebbe un disastro per la Sicilia", ma ci chiediamo a quale disastro si ci riferisce... peggio di così.
Di Ugo Piazza