Si vedrà adesso cosa intende fare la Provincia regionale di Palermo, che sulla faccenda vendita quote Gesap ha fatto un passo indietro, apparentemente immotivato.Già, perché che gli enti "principali" sul territorio palermitano, non siano sulla stessa lunghezza d'onda, suona strano.
L'atto oggi approvato, prevede di mantenere una quota sociale pari all'1 per cento delle azioni societarie possedute, aumentando dal 21 al 30 le quote Gesap da mettere in vendita.
Scongiurato il problema legato al no della Cassa depositi e prestiti - Per il pagamento della 2° tranche dell'aumento del capitale sociale della Gesap, la Cassa depositi e prestiti non ha concesso il prestito richiesto dal Comune di 7 milione e 530 mila euro, in quanto la legge nega il mutuo per la ricapitalizzazione di aziende o società che presentino un esercizio finanziario in perita. E la Gesap ha chiuso in negativo gli esercizi 2011 e 2012.
Dunque l'amministrazione comunale è corsa ai ripari: "Ieri abbiamo deliberato il prelievo dal fondo di riserva di 2 milioni e 300 mila euro per la ricapitalizzazione – ha detto il sindaco Orando – e altri 5 milioni saranno disponibili a gennaio e questo garantisce la nostra presenza pubblica. La quota trattenuta dell'1 per cento è necessaria per avere la maggioranza insieme alla Camera di commercio dopo l'uscita della Provincia. Ci auguriamo che la Provincia si aggreghi, in quel caso avremo il 10 per cento come Comune e il 10 per cento come Provincia".
L'emendamento tecnico approvato oggi è strumentale, servirà a determinare in corso d'opera dell'attività dell'Advisor, e se la quota stabilita vada bene o se bisognerà tornare al 10 per cento. La parola finale spetterà comunque al Consiglio comunale.
L'atto è stato deliberato nel primo pomeriggio e a seguito di una riunione di Orlando con i gruppi di centrosinistra. Un centrosinistra che sembrava più che compatto questa volta, per poi in aula muoversi però in modo diverso, con il Rosario Filoramo, consigliere del Pd diell'area Cracolici, assente al momento della votazione e invece Teresa Piccione del Pd targato Lupo, che ha tirato le fila del si, in aula.
Un atto arrivato alla vigilia di Natale proprio per non impallare il cronopragramma della Gesap, che prevede per il 27 dicembre una riunione del Cda per l'individuazione di un advisor per la valutazione e l'espletamento delle procedure di vendita delle quote.
Gli ultimi fatti Lo scorso 11 dicembre, l'amministrazione comunale aveva già indicato al capo area della Gestione dei servizi e delle partecipazioni societarie, l'impossibilità del mantenimento di una quota pari al 10 per cento, fermo restando quello di una quota sociale a puro titolo simbolico pari all'1 per cento di quelle in atto possedute, a seguito della riduzione dei soci pubblici che intendevano portare avanti il percorso di vendita delle quote azionarie, con riferimento alla Provincia regionale di Palermo.
La revoca da parte della Provincia, del mandato al Cda della Gesap per procere alla dismissione della quota di partecipazione al capitale della società, e dunque al mantenimento del 10 per cento, risale al novembre scorso.
Sembra tutto pronto per far partire davvero una privatizzazione sostanziale della società e provvedere all'affidamento dei servizi di advisory, che sarà scelto con una procedura ad evidenza pubblica aperta.
Dopo di che partiranno le procedure per la vendita e ci sarà un nuovo passaggio in Consiglio Comunale che potrà decidere se mantenere la quota dell'1 per cento, come oggi stabilito o modificarla. E su questo è propabile che si aprirà in aula un dibattito. Già le prime avvisaglie si sono avute questa mattina, perché per l'opposizione l'intento è quello di avere come Comune un peso societario forte, nella Gesap, basti considerare che il Comune di Cinisi ha il 3,4 per cento.
Raggiunto dunque l'accordo in aula, al momento ed è passato anche l'ordine del giorno sulla salvaguardia dei livelli occupazionali, un atto politico importante – dice il capogruppo Idv in Consiglio Filippo Occhipinti – perché nel bando si dovranno inserire dunque dei parametri che tuteleranno i lavoratori".
Il personale di Gesap e Gh Palermo aveva annunciato lo stato di agitazione del personale per il prossimo 27 dicembre per la "tutela dei livelli occupazionali e salariali". Agitazione che dunque per il momento dovrebbe rientare dopo le notizie di oggi.
"Noi eravamo contrari ad una vendita solo per fare cassa – conclude Occhipinti – ma con i giusti correttivi a salvaguardia e pensando al futuro del territorio e dei lavoratori, l'atto ha preso un altro valore".
Poi l'accusa di Mimmo Russo "Qualcuno in questi anni ha lavorato per svendere e non per vendere e per costringere ad una ricapitalizzazione".
Adesso c'è da capire cosa voglia fare la Provincia regionale di Palermo. Rimanere fuori o rientrare?
Il Comune comunque sarà, andrà avanti nel percorso intrapreso, con una quota o con un'altra.
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