Il Pdl non c'è più. Cronaca di una frattura annunciata

berlusconi alfanoPalermo. Rinasce Forza Italia, il pupillo di Silvio diventa un 'traditore' e si moltiplicano i gruppi parlamentari. La rottura definitiva si consuma nel giro di poche ore: addio Pdl, bentornata Forza Italia, benvenuto Nuovo centrodestra.

"Sono felice di questa unanimità, credo sia un buon viatico per questa avventura di libertà", dice Silvio Berlusconi al termine del voto al consiglio nazionale del Pdl che sancisce il ritorno a Forza Italia.

Nel corso del suo lungo intervento, il Cavaliere spiega che "in questi giorno ci sono state differenza tra singole persone, si è creata un'atmosfera grigia, si è formata una situazione che a loro giudizio non dava la possibilità di continuare insieme un lavoro comune. Ho passato parecchio tempo perchè questo non accadesse. Tra le due parti ci sono state delle offese che hanno formato una situazione che non rendeva possibile lavorare".

Poi, l'immancabile battuta: "Nuovo Centrodestra? Pensando a chi lo compone, il nome non è molto efficace. Avevo proposto loro di chiamarsi Cugini d'Italia". Ma, rivolgendosi alla platea, chiede da buon 'papà': "non fare dichiarazioni contro questo nuovo gruppo. Con il Nuovo Centrodestra comportiamoci come con la Lega e Fdi".
Commosso, con tanto di medico personale costretto a salire sul palco per passargli un bicchiere d'acqua conclude: "Stiamo insieme con passione ed entusiasmo per costruire un paese in cui nessuno possa trovarsi lo Stato come nemico, dove i giudici possono eliminare gli avversari politici, ma dove ci sia uno Stato che garantisca a tutti delle condizioni di vera e completa libertà".

Un lungo discorso, privo di sorprese, ma destinato ad avere una lunga eco e ad aprire, qualora ce ne fosse il bisogno, il dibattito.

Queste sono anche le ore dei 'conteggi' e degli appelli per capire le posizioni di deputati e senatori.
E pian piano, tra comunicati stampa e social network, ecco le prime dichiarazioni.

"Cari amici, tutti noi - scrive su Facebook il parlamentare e coordinatore siciliano del Pdl Dore Misuraca - insieme al ministro Alfano, abbiamo tentato fino alla fine per mantenere il nostro partito coeso e forte. Ritengo che i veri eredi degli ideali e dei valori di Forza Italia siamo noi, non avvezzi ad estremismi e soprattutto saldi, con la mente, il cuore ed entrambi i piedi, nel centro destra".

"Nietzsche diceva 'meglio una fine con terrore che un terrore senza fine'. Perció, ho deciso di non partecipare ai lavori del Consiglio Nazionale e di aderire al costituendo gruppo di Nuovo Centrodestra", spiega il sottosegretario Simona Vicari.
"Non mi rivedo – spiega - in una Forza Italia guidata da falchi, falchetti e baby falchi, ma soprattutto sono convinta che il bene del nostro Paese e degli italiani viene prima di ogni cosa. Una crisi di governo, per giunta senza prospettive, ci avrebbe esposto agli attacchi della speculazione internazionale. Ora piú che mai l'Italia ha bisogno di un governo stabile e non di avventure. Chi come me ha aderito fin dalla nascita a Forza Italia non può non vivere queste ore con profonda tristezza. Nessun passaggio o sponda per la sinistra, piuttosto la presa di coscienza che nella nuova Forza Italia è in atto una deriva, che ha impedito qualsiasi tentativo di intesa e di celebrare oggi un Consiglio Nazionale all'insegna dell'unità. Quei valori della libertà, di più impresa e meno Stato, del rispetto dei diritti della persona, di una giustizia più equa ed un fisco più umano continuano ad essere le bandiere della mia azione politica. Bandiere che ho sventolato nel '94 insieme ad Angelino Alfano e che continueranno ad essere centrali nel nostro futuro politico".
Con Alfano, anche Renato Schifani e Giuseppe Castiglione, Giuseppe Marinello, Salvatore Torrisi, Pippo Pagano, Marcello Gualdani, Carmine Mancuso, Antonino D'Alì, Enzo Garofalo, Antonino Minardo, Alessandro Pagano e Antonino Bosco.

Dall'altro lato ecco Stefania Prestigiacomo, Gabriella Giammanco e Francesco Scoma (stamani in prima fila ad applaudire il Cavaliere).

"Forza Italia – dice il senatore catanese del Pdl Vincenzo Gibiino, ex fedelissimo di Castiglione - rinasce grazie a Berlusconi, guida illuminata che ha deciso di continuare a battersi per il bene di tutti noi. Il nostro leader scende ancora in campo per il bene del Paese, a noi il compito di seguirlo e sostenerlo per raggiungere l'obiettivo più importante, la libertà".

In prima fila con Berlusconi anche Gianfranco Miccichè, candidato a riprendere la guida di FI in Sicilia.
"Ma Angelino Alfano – cinguetta ironico su twitter - sa che il suo partito (Ncd) sul web ha la stessa sigla delle malattie non trasmissibili?".

E adesso di attendono le mosse dei pidiellini all'Ars. Quale sarà la nuova geografia di Sala d'Ercole? Ancora le trattative sono in corso, anche se c'è chi pare avere già scelto.
Tra gli alfaniani ci sono il capogruppo Antonino D'Asero, Vincenzo Fontana, Francesco Cascio, Nino Alongi e Vincenzo Vinciullo. Dalla parte opposta, i cosiddetti "falchi" che daranno origine alla nuova Forza Italia, sono confluiti l'ex An Marco Falcone e Salvo Pogliese. Alla nuova Forza Italia guardano con interesse anche i deputati regionali del Pid di Saverio Romano.

"Rinasce Forza Italia con l'entusiasmo e con le aspettative legate ai grandi progetti politici in un momento politico-economico tra i più difficili che il nostro Paese attraversa. La leadership di Silvio Berlusconi - dice Romano - è già una garanzia di successo, ma vi sono tante sfide che attendono il centrodestra".