Orlando contrattacca “il Partito Democratico mi ha chiesto posti in giunta”. Però caro sindaco le contraddizioni restano

 "E' ora di finirla con la vecchia politica, con i partitini e le logiche di apparato. Questa cosa il Pd siciliano non l'ha capita come dimostra anche il flop subito alle ultime primarie". "Per quanto mi riguarda ho deciso di costruire e fare riferimento ad un campo largo, un progetto che si costruisce con gli elettori, non con le poltrone. Alcuni dirigenti del Pd sono venuti a trovarmi l'11 gennaio e mi hanno chiesto di dir loro quanti posti avevo intenzione di riservare in giunta per il partito che poi mi avrebbero fatto conoscere i nomi, io li ho accompagnati alla porta"

In maniera molto diretta, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, risponde a modo suo, alla deliberazione dell'ultima assemblea provinciale del Partito democratico che di fatto chiudeva la porta a qualsiasi condivisione e adesione ufficiale del partito al progetto Palermo. La chiusura del PD è stata molto netta, come lo è altrettanto quella di Orlando, ma per noi le contraddizioni restano e anche in maniera molto chiara.

Certamente le logiche della vecchia politica e di apparato sono restate fuori dall'amministrazione della città, sostituite da un monocolore tutto orlandiano, ma almeno chiediamocii da cosa sono state sostituite? Quale è il progetto per questa città, che identità ha oggi Palermo, quale verità si cela dietro un centro storico che si sta sbriciolando, dietro la fuga di assessori di prestigio come Ugo Marchetti, designato al bilancio che lasciò dopo poche settimane con una lettera pesantissima indirizzata proprio al primo cittadino a cui rimproverava di aver tradito il progetto iniziale in cui era stato coinvolto, cosa c'è dietro le dimissioni degli amministratori delle municipalizzate della città, Amap prima, Amat pochi giorni fa. In questi due anni di amministrazione cosa è stato cambiato a Palermo, un emergenza rifiuti sempre dietro la porta e anche davanti a quelle dei cittadini, infrastrutture nel degrado più assoluto, pezzi di Palermo sequestrati giornalmente dalla magistratura per incuria e pericolosità pubblica, un decoro urbano fuori da qualsiasi canone europeo. A quale progetto largo e aperto agli elettori, il sindaco si riferisce? Quanti degli oltre mille curricula che il sindaco chiese ai cittadini che volessero contribuire alla rinascita di Palermo sono stati presi in considerazione, non è che per caso alla lottizzazione dei partiti si sia preferita quella degli amici. Un governo della città assente, una giunta che per la maggior parte non è stata all'altezza della sfida, figure anonime e prive di iniziative concrete. Oggi la città è isolata, sia politicamente che socialmente, lo spettro e la "paura" degli apparati ha fatto da scudo non solo alla lottizzazione politica, ma anche a tutto il resto.

"Io sono il sindaco di questa città - ha sottolineato Orlando -, rispondo di tutto e dunque anche della scelta dei miei assessori. Crocetta sta facendo impazzire il Pd per i posti in giunta, il Pd sta facendo impazzire Crocetta per il posto in giunta. Io non intendo impazzire".

Caro sindaco Lei è persona capace e ancora in tempo per dare una svolta concreta a questa nostra città, ma oltre a non impazzire Lei proviamo tutti insieme a non fare impazzire i Palermitani. Perchè, dopo il disagio sociale, la crisi economica, l'invivibilità dei luoghi in cui si vive, l'impossibilità di usufruire di un servizio pubblico degno di tale nome, non resta che la pazzia...