Palermo. Non accenna a spegnersi la polemica tra i laboratori d'analisi convenzionati e la Regione siciliana.
Il Tar ha bocciato il decreto dell'ex assessore alla Salute dell'Isola, Massimo Russo, che prevedeva l'introduzione di soglie minime per gli esami, 'costringendo' i piccoli centri a fondersi in consorzi. Pena la perdita dell'accreditamento, ossia l'espulsione dalla lista dei laboratori convenzionati.
I giudici amministrativi hanno bocciato la norma, pubblicata nell'agosto del 2012, per due ordini di motivi.
Intanto perché il decreto dell'ex assessore Russo è stato presentato dopo le dimissioni dell'allora governatore siciliano, Raffaele Lombardo, e l'articolo 8 dello Statuto siciliano prevede che nel periodo che intercorre tra lo scioglimento dell'Assemblea regionale siciliana e la nomina del nuovo Governo gli assessori possono compiere solo "atti di ordinaria amministrazione".
"L'introduzione della soglia minima (100mila prestazioni all'anno, ndr) come criterio per l'accreditamento e la contrattualizzazione e previsione di mancata contrattualizzazione per il mancato raggiungimento - si legge nella sentenza - non presenta le caratteristiche né di un atto di ordinaria amministrazione, né di un atto urgente ed indifferibile: limitatamente a tale parte, il decreto assessoriale deve, pertanto, essere annullato".
Inoltre, secondo i giudici amministrativi il provvedimento l'accorpamento che va fatto non può realizzarsi senza una maggiore gradualità. "Se può convenirsi con la difesa erariale sulla necessità di introdurre una soglia minima - dicono dal Tar -, non può, invece, rimanere esente da censure il tentativo di raggiungere tale obiettivo senza alcuna seria graduazione temporale per l'applicazione di tale nuova regolamentazione per le strutture già definitivamente accreditate''.