Exit Poll. La nostra previsione di voto. Domani, si voterà per le primarie del partito Democratico, nei gazebo il popolo del PD, pagando due euro per esprime la propria preferenza, eleggerà il nuovo segretario nazionale del partito. Tre i candidati, Civati, Renzi, Cuperlo. Ognuno con le proprie caratteristiche e sopratutto con i propri obiettivi. Ma proprio rispetto a questi, relativamente a chi uscirà vincitore, gli scenari politici del nostro paese potrebbero cambiare e anche molto in fretta.
Innanzi tutto bisogna capire chi dei tre ha interesse ad andare il più presto possibile al voto e chi, invece lavorerà, per mantenere in vita il governo delle larghe intese, oggi sempre meno larghe, incarnate dall'attuale premier Letta.
Chi a nostro avviso vincerà sarà Matteo Renzi, Cuperlo arriverà secondo e non immediatamente dietro... Civati potrebbe avere molto più consenso di quello che gli analisti prevedono.
Se questo scenario dovesse essere confermato ciò che accadrà lunedì è già più che scritto.
Renzi non ha nessun interesse a mantenere in vita il governo attuale così composto, perchè la situazione generale lo farebbe restare schiacciato, per almeno un biennio, da una segreteria che dovrà spiegare, al paese e agli elettori del PD, come mai nulla cambia e come mai la rottamazione, bandiera della propria azione politica, si sia andata progressivamente trasformata in restaurazione.
Renzi, se dovesse vincere le primarie, ha solo l'obiettivo di candidarsi a premier il più presto possibile, proprio per non perdere la scia mediatica e di consenso che oggi è calda, ma che ogni settimana che passa rischia di raffreddarsi sempre di più. Del resto l'attuale scenario generale lo agevola parecchio. Chi in Italia vuole andare subito al voto? I forzisti neo ricostituiti di Berlusconi, i grillini del vaffa-day di Beppe Grillo, e tutti gli altri piccoli pezzi di sinistra, da Di Pietro a SEL che aspettano che il Partito Democratico perda, con l'elezione di Renzi, fisiologicamente qualche pezzo così da andare a ricostituire una qualunque alleanza di genere sinistroide ma senza la parola centro, non disdegnata affatto dai renziani e dall'ala moderata cattolica dello stesso PD che su questa prospettiva rischia di spaccarsi. Anche perchè il PD dovrà decidere se aderire al gruppo popolare europeo o a quello socialista.
Aggiungendo alla ricetta attuale, un po di sentenza della Corte di Cassazione sull'attuale legge elettorale, dichiarata dopo ben otto anni incostituzionale, e un po di un'altra sentenza Costituzionale che acclara, dopo venti di anni, illegittimo il finanziamento pubblico ai partiti, che in teoria dovrebbero restituire ai cittadini due miliardi di euro, ecco che il piatto è pronto e si chiama elezioni. Certo la ricetta renziana, dovrà fare i conti con il Masterchef Giorgio Napolitano che oggi ha il “mestolo” dalla sua; sciogliere le camere o non farlo.
Certo è che, se i berlusconiani i grillini e i renziani vogliono andare a votare, e levassero la fiducia congiuntamente al Governo, Letta, Napolitano avrebbe poco da rimescolare... perchè sarebbe la paralisi totale e allora si andrà nuovamente a votare, crisi o non crisi, semestre europeo o meno.
Ecco la nostra previsione
Tra 1 milione e 1 e mezzo di votanti
Renzi tra il 54%
Cuperlo tra il 32%
Civati tra il 14%
Con una forbice del 2% per candidato
di Ugo Piazza
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