Palermo. I commissariamenti delle province siciliane in vista della nascita dei liberi consorzi dei comuni sono legittimi.
Lo ha stabilito il Tar di Palermo, che ha rigettato il ricorso presentato dall'Unione delle province siciliane (Urps) contro il commissariamento della Provincia di Caltanissetta.
L'Urps aveva chiamato in causa il presidente della Regione Siciliana, l'assessorato delle Autonomie locali e della Funzione pubblica, entrambi rappresentati e difesi dall'Avvocatura dello Stato e aveva chiesto l'annullamento del decreto del governatore del 24 aprile dello scorso anno.
Secondo i giudici amministrativi la legge regionale 9 del 1986, quella che disciplina l'ente provincia e che il governo targato Rosario Crocetta ha deciso di modificare con l'abolizione dell'ente intermedio e la sua sostituzione con i liberi consorzi di comuni e che l'Urps contesta, presenta profili di incostituzionalità. Nella Regione siciliana, infatti, l'unica tipologia di ente territoriale di governo è rappresentata dai Comuni che, ai sensi dell'art. 15 dello Statuto possono liberamente consorziarsi per la gestione di servizi di area sovra comunale.
Secondo la prima sezione del Tar della Sicilia "la connotazione della provincia - in Sicilia, del libero consorzio di comuni - come ente 'autonomo' (art. 114 Cost.) non implica per ciò stesso che comune e provincia debbano necessariamente essere regolati in maniera identica, anche per quanto attiene al meccanismo di elezione dei componenti degli organi dell'ente intermedio (tra regione e comune).