L'anno scorso in occasione del ritiro degli attestati delle esenzioni ticket per età e reddito per il 2013 si è creato un caos organizzativo nelle sedi dell'ASP 6 di Palermo che è sfociato in un incidente che ha causato la morte di un pensionato in coda per ritirare l'attestato. A seguito di questi eventi i medici di famiglia si sono resi disponibili a consegnare loro stessi ai pazienti tali attestati, stampati dalla ASP, riducendo il disagio dei cittadini. Oggi alla vigilia della scadenza degli attestati, il 31 marzo, la direzione della ASP ha pensato di risolvere il problema consentendo ai cittadini di stampare direttamente l'attestato tramite una procedura informatica di registrazione nel sito. Su questo tema Sergio Mulè, segretario provinciale e Carmelo Cottone, responsabile laboratorio regionale sanità dichiarano che: "Ottima e moderna soluzione, se si rivolgesse a una popolazione giovane e non a una popolazione di anziani, oltre i 65 anni e a scarsa percentuale di alfabetizzazione informatica. È presumibile, quindi, che la maggior parte degli anziani si riverseranno negli uffici dell'ASP ricreando gli stessi disagi dell'anno scorso. Ma la vera soluzione sarebbe quella di non obbligare il cittadino ad avere un attestato cartaceo dell'esenzione! L'esenzione per etá e reddito è nella stragrande maggioranza dei casi definita dal Ministero delle Finanze e registrata sul sito Tessera Sanitaria dove possono accedere tutti i medici che fanno richiesta di apposito PIN che serve peraltro per anche per le certificazioni di malattia. I medici di famiglia – proseguono Mulè e Cottone - non hanno quindi bisogno di alcun attestato cartaceo per conoscere il diritto all'esenzione dei propri assistiti. Il problema si potrebbe porre per gli specialisti ambulatoriali e convenzionati e per la Continuità Assistenziale (guardia medica), che però potrebbero essere obbligati a collegarsi con il sistema Tessera Sanitaria o a considerare valida a tutti gli effetti l'esenzione indicata dal medico di famiglia sulla ricetta. Ricordiamo ai dirigenti del Sistema Sanitario Regionale che questo stesso è uno strumento per la tutela della salute del cittadino (legge 833) e non deve trasformarsi in un mostro burocratico che si auto perpetua".