Palermo. "La grande affermazione di Matteo Renzi alle primarie del Pd rappresenta uno spartiacque nella storia della sinistra italiana che, oggi, completa la sua mutazione genetica iniziata con il discorso della Bolognina di Achille Occhetto. Un percorso lungo venticinque anni che è servito per traghettare la storia dei comunisti italiani dentro un calderone indistinto di slogan in cui si sono persi perfino gli elementi lessicali della sinistra che, pure nelle mille contraddizioni e con elementi di subalternità, caratterizzava l'armamentario politico recente del PDS-DS-PD". Lo scrive l'assessore alla Partecipazione del Comune di Palermo, Giusto Catania, sul suo blog.
"Renzi – scrive Catania - è il risultato di un combinato esplosivo: rifiuto della politica tradizionale e esaltazione della sua spettacolarizzazione. Un binomio che ha caratterizzato gli ultimi venti anni di politica nazionale e che si ripropone, in forma simmetrica, sull'altro versante del bipolarismo. C'è solo un'incognita sul cammino della "rottamazione che di fa governo": si chiama "grande coalizione", la stritolante morsa neo-centrista dell'asse Letta-Alfano che rischia di essere l'opzione strategica del nuovo Pd".
Secondo Catania "c'è un grande assente in questo dibattito: quelli che non si sono rassegnati alla mutazione genetica della sinistra italiana e che, ormai in preda ad un lungo letargo, rischiano di essere ridotti a fare da commentatori critici della nuova stagione politica. Se non c'è spazio per questa posizione dentro il campo largo del Pd è necessario costruire un nuovo campo di gioco della sinistra italiana ed europea. Necessario ed urgente".