Palermo. "E' evidente che con loro è andata la classe dirigente... ma con noi è rimasto l'elettorato". A parlare, intervistato da PALERMO REPORT, è il parlamentare nazionale Saverio Romano.
"Loro" significa il Nuovo centrodestra del vicepremier Angelino Alfano, mentre "noi" significa la rinnovata e ritrovata Forza Italia di Silvio Berlusconi.
Una frase secca, ma che ben racchiude la scissione avvenuta nelle ultime settimane nel centrodestra italiano. Da un lato Silvio Berlusconi, che ha dato nuova linfa vitale a FI, e dall'altro l'ex pupillo Angelino Alfano.

Con il vicepremier, nomi che pesano come quello dell'ex presidente del Senato Renato Schifani, del sottosegretario Simona Vicari. E parlando di chi ha preferito aderire al Ncd, Romano mantiene un profilo diplomatico e liquida come uno "scivolone" le affermazioni dell'ex presidente dell'Ars Francesco Cascio sulla presenza delle 'Veline' in Fi.
"Onestamente - spiega – c'è chi lo ha seguito per affetto, chi per interesse, chi perché crede davvero nella prospettiva politica del nuovo partito. C'è chi lo ha fatto per formalizzare la propria posizione al governo, una poltrona è una poltrona".
"Noi – aggiunge – offriamo impegno. E in Sicilia offriamo una seria e responsabile opposizione al governo Crocetta".

E in Sicilia, secondo un sondaggio di Demopolis, se oggi si tornasse alle urne per rinnovare il Parlamento il Movimento 5 Stelle si confermerebbe con il 25% primo partito nell'Isola, il Pd otterrebbe il 16,5%, Forza Italia il 16% e il neonato Centrodestra di Alfano il 12%.

"I sondaggi fatti adesso – chiarisce Romano – lasciano un po' il tempo che trovano però è chiaro che emerge l'apprezzamento che la Sicilia continua ad avere per il centrodestra. Come capitalizzare questo favore, poi, è tutto da vedere".

Quanto a una possibile alleanza, nessun veto.
"Le alleanze – precisa Romano - si fanno sulla chiarezza e sulle prospettive. Se nate da idee e progetti chiari, sono sempre augurabili".