Palermo. Oltre 6 mila famiglie palermitane vivono in regime di totale povertà, senza percepire un reddito. A questi si deve aggiungerechi deve accontentarsi di pensioni da 500 euro al mese e i cassintegrati (11.530 in più rispetto all'anno scorso).
I dati sono stati resi noti durante il Consiglio generale Cisl Palermo-Trapani al quale hanno preso parte i 120 delegati.
Secondo quanto reso noto dal sindacato, la disoccupazione a Palermo si è attestata al 20%, a Trapani attorno al 19%. Preoccupa il dato di quella giovanile (il 40% nel capoluogo, il 41% a Trapani), mentre un fenomeno ormai sempre più diffuso è quello degli over 50 senza lavoro. Ed inoltre 1002 imprese dall'inizio dell'anno hanno chiuso i battenti.
"Ci troviamo in una situazione di crisi che appare infinita, è come una tempesta che sta portando effetti sociali disastrosi - dice Maurizio Bernava, segretario regionale Cisl -. La soluzione è fare il possibile per concentrare tutte le risorse, creare lavoro produttivo e sostenere gli investimenti per le imprese. Serve un'operazione pedagogica sulla classe dirigente perchè la Sicilia è la prima regione nella classifica della povertà, e anche le imprese sane sono travolte dalla concorrenza sleale di falsi imprenditori sostenuti da interessi mafiosi e dalla mancanza di controlli".
Per Bernava la politica siciliana "porta dentro di sè una maledetta malattia, che la induce a pensare sempre e solo a come raccogliere voti, come saltare da una campagna elettorale all'altra".
A Palermo l'erogazione degli ammortizzatori sociali ha raggiunto il 50% dei dati regionali (oltre 5 mila circa solo a Palermo), le pratiche di mobilità ad oggi sono state 1.222, il fabbisogno stimato è di oltre 43 milioni di euro e la disponibilità solo di oltre 21 milioni di euro.
"Palermo si conferma fra i capoluoghi di regione con il più alto tasso di disoccupazione - sottolinea Mimmo Milazzo, segretario Cisl Palermo Trapani -. Un dato che negli ultimi anni è cresciuto ma che ha radici nel passato fatto di imprese che chiudono, che abbandonano il territorio a causa dei gap infrastrutturali e della crisi dei consumi. Bisogna estendere le agevolazioni delle zone franche urbane a tutti i distretti produttivi dei due territori per stimolare così anche la nascita di nuove imprese, il ciclo produttivo è fermo da troppo tempo".
Fra le richieste della Cisl quella di "affrontare subito la questione delle partecipate del Comune di Palermo, anche in vista del bilancio consolidato che mostrerà tutte le debolezze del sistema comunale caricato dalle perdite delle ex municipalizzate; un confronto tra tutti i Comuni del Palermitano e del Trapanese sui bilanci, in modo da destinare maggiori risorse alla spesa sociale e potenziare gli investimenti in opere pubbliche. E ancora - aggiunge Milazzo - un tavolo alla Regione per trovare le giuste soluzioni non più rinviabili alla crisi delle industrie come Cantieri navali, Fiat, l'area di Carini con tutti gli stabilimenti in crisi e il settore industriale di Trapani".