L'oggetto della nota inviata da Gaetano Armao al Presidente della Autorità Nazionale Anti corruzione e che pubblichiamo di seguito è la "Violazione e falsa applicazione del d.lgs n.33 del 2013 su Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni e della Circolare del Ministero della pubblica amministrazione n. 2 del 2013 (Attuazione della trasparenza) da parte della Presidenza della Regione siciliana e dei relativi assessorati e di taluni Enti e Società' regionali".
Armao, presidente dell'Associazione SiciliaOpenGovernment, che opera in Sicilia con l'obiettivo - come espresso nello stesso nome - dell'Open Government e della trasparenza totale delle istituzioni siciliane, dopo precedenti "solleciti" riscontrati solo parzialmente, ha nuovamente chiesto verifiche e controlli sull'operato della Regione siciliana in materia di attuazione del decreto e di tutto ciò che quell'attuazione comporterebbe e quindi di provvedere ad "assumere le iniziative di competenza affinché i siciliani possano veder riconosciuto appieno il diritto alla trasparenza amministrativa condizione essenziale per l'esercizio dei diritti di cittadinanza".
Disposizioni che regolano la trasparenza dell'amministrazione regionale a tutto tondo, enti e società pubbliche compresi, come l'IRSAP, l'IRFIS e l'AST, ma che non vengono ancora in gran parte applicate in violazioni dunquedlle prescrizioni normative e a danno soprattutto dei cittadini.
Al Presidente della Autorità
Nazionale AntiCorruzione
e per la valutazione e la trasparenza
delle amministrazioni pubbliche
P.zza Augusto Imperatore n. 32
00186 - Roma
e p.c. All'On. Ministro della Pubblica amministrazione
per il tramite del Capo di Gabinetto
All'On. Ministro delle Regioni
per il tramite del Capo di Gabinetto
Al Commissario dello Stato
per la Regione siciliana.
Al Presidente delle Sezioni riunite di controllo
della Corte dei conti per la Regione siciliana
Al presidente della I Commissione
dell'Assemblea regionale siciliana
via posta elettronica certificata
Riservata urgente
Palermo, 23 dicembre 2013
Oggetto: Violazione e falsa applicazione del d.lgs n.33 del 2013 e della Circolare del Ministero della pubblica amministrazione n. 2 del 2013 da parte della Presidenza della Regione siciliana e dei relativi assessorati e di taluni Enti e Società' regionali. - Reiterazione della richiesta di tempestive misure di accertamento e di tempestivi interventi sostitutivi.
Si fa seguito alla nota di pari oggetto inviata il 6 agosto 2013, e solo parzialmente e tardivamente riscontrata via pec il 19 dicembre u.s., prot. n. 12185, con la quale l'Associazione SiciliaOpenGovernment, che opera in Sicilia ed intende perseguire l'obiettivo dell'Open Government e della trasparenza totale delle istituzioni siciliane, ha presentato a codesta Autorità una memoria per segnalare "le molteplici violazioni della normativa sulla trasparenza sancita dal d.lgs. n.33 del 2013 e della Circolare del Ministero della Funzione pubblica n. 2 del 2013, in attuazione della disciplina anticorruzione (l. n. 190 del 2012), oltre che della stessa normativa regionale in materia di trasparenza (l.r. n. 10 del 1991 e s.m.i., ll.rr. n. 7 ed 11 del 2010) da parte della Presidenza della Regione siciliana nonché di diversi enti e società regionali" utilizzando, solo a titolo esemplificativo, la questione relativa 'ai curricula di coloro che rivestono gli incarichi di cui alla norma in argomento debbono restare pubblicati per tre anni dalla cessazione dell'incarico'.
Dall'oggetto e dal tenore della nota richiamata, appare chiaro che l'esposto sull'inosservanza delle prescrizioni del decreto legislativo sulla trasparenza totale riguardava TUTTI gli adempimenti imposti dalla richiamata normativa ed ancora in gran parte disattesi in spregio, non solo al formale ossequio alle previsioni normative, ma soprattutto ai diritti civici dei siciliani che risultano in tal guisa gravemente e reiteratamente pregiudicati.
E, quel che è ancor più grave, senza che siano ancora tempestivamente sanzionati dall'Autorità preposta.
Codesta Autorità ha, infatti, ritenuto di evadere l'esposto dichiarando pienamente osservato il solo adempimento relativo ai consulenti e collaboratori a vario titolo nominati dall'Amministrazione regionale (nei confronti dei quali, comunque, non si garantisce il rispetto quantomeno della pubblicazione dei curricula per tre anni dalla cessazione dell'incarico).
Ebbene come risulta a questa Associazione, e dimostrato dall'allegata disamina con riguardo all'INTERA Amministrazione regionale e ad enti e società pubbliche, come l'IRSAP e Società quali l'IRFIS e l'AST, le prescrizioni sancite dal d.lgs n. 33 del 2013, come ampiamente declinate dalle disposizioni applicative diramate da codesta Autorità, risultano reiteratamente violate.
E ciò nonostante siano ormai decorsi diversi mesi dall'entrata in vigore del d.lgs n. 33 del 2013 (20 aprile 2013) e delle relative disposizioni applicative, la gran parte delle sue prescrizioni restano in Sicilia inapplicate in spregio ad ogni diritto di cittadinanza e ciò nonostante la circolare del Circolare del Ministero della Pubblica amministrazione n. 2 del 2013 e le direttive ed istruzioni della CIVIT – Autorità nazionale Anticorruzione (Delibera n. 50/2013 "Linee guida per l'aggiornamento del Programma triennale per la trasparenza e l'integrità 2014-2016").
Ne', in merito, può ragionevolmente sostenersi che la normativa in argomento necessiti di essere recepita dalla legislazione regionale in virtù delle speciali prerogative discendenti dalla statuto siciliano poiché, come espressamente previsto dall'art. 1 terzo comma, del citato d.lgs n. 33 del 2013: "Le disposizioni del presente decreto, nonché le norme di attuazione adottate ai sensi dell'articolo 48, integrano l'individuazione del livello essenziale delle prestazioni erogate dalle amministrazioni pubbliche a fini di trasparenza, prevenzione, contrasto della corruzione e della cattiva amministrazione, a norma dell'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione e costituiscono altresì esercizio della funzione di coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell'amministrazione statale, regionale e locale, di cui all'articolo 117, secondo comma, lettera r), della Costituzione".
Ne discende che non può legittimamente revocarsi in dubbio che le disposizioni TUTTE, della normativa sulla trasparenza totale, debbano intendersi immediatamente precettive anche nell'ordinamento regionale siciliano.
Va infine sottolineato che risulta reiteratamente violato, in spregio ai diritti di informazione di cittadinanza il precetto di cui all'art.13 della legge di stabilità regionale n.7 del 2011 che sancisce la "tempestiva" pubblicazione informatica sul sito ufficiale della Regione siciliana da parte della Segreteria generale delle delibere della Giunta regionale "appena adottate" (contenenti provvedimenti di spesa o di nomina) ad essa trasmesse da quest'ultima entro 7 giorni dalla relativa adozione.
Si ribadisce in questa sede, quindi, quanto evidenziato già lo scorso agosto, e cioè che l'elusione della pubblicazione di dati ritenuti essenziali dal legislatore da parte dell'Amministrazione regionale siciliana determina un'evidente vulnerazione dei diritti di cittadinanza riconosciuti e garantiti dall'ordinamento giuridico che tende a fare della Sicilia una 'zona franca' (in negativo) per la trasparenza quale accessibilità totale delle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni, impedendo, o comunque ostacolando quale effetto della descritta 'opacità informativa', quelle forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche che la riforma ha inteso agevolare per contrastare i fenomeni di corruzione e traffico di influenze illecite.
Se la trasparenza concorre ad attuare il principio democratico ed i principi costituzionali di eguaglianza, di imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell'utilizzo di risorse pubbliche, integrità e lealtà nel servizio alla nazione ed è condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive, nonché dei diritti civili, politici e sociali, integra il diritto ad una buona amministrazione e concorre alla realizzazione di una amministrazione aperta, al servizio del cittadino, così come previsto dalla normativa indicata, non è ulteriormente ammissibile che ai siciliani sia riconosciuto un trattamento deteriore rispetto agli altri cittadini del nostro Paese.
Al fine di garantire l'inveramento dei principi e dei diritti attribuiti dalla legge, ed assicurati dal consolidato apporto della giurisprudenza, si chiede pertanto alle Autorità in indirizzo, effettuati i necessari accertamenti, di provvedere ad assumere le iniziative di competenza affinché i siciliani possano veder riconosciuto appieno il diritto alla trasparenza amministrativa condizione essenziale per l'esercizio dei diritti di cittadinanza.
A codesta Autorità e'affidato un compito essenziale di garanzia dell'esercizio di diritti fondamentali e costituzionalmente protetti e non può essere più consentito alla Regione siciliana di immorare rispetto ad accertati e gravi inadempimenti di puntuali prescrizioni normative.
La presente viene altresì inviata al Presidente della Regione inadempiente nell'esercizio del diritto di accesso civico per richiedere il rispetto integrale delle previsioni di legge richiamate e la tempestiva pubblicazione delle informazioni prescritte e degli adempimenti previsti ed al Presidente della competente commissione dell'Assemblea regionale siciliana
Tanto si doveva, porgendo distinti saluti e gli auguri per le imminenti festività natalizie.
IL PRESIDENTE
Gaetano Armao
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