Risultavano regolarmente al lavoro, ma trascorrevano ore al bar o a fare shopping. Mentre alcuni non si presentavano proprio in ufficio pur risultando presenti, altri impiegavano fino a 2 ore per la pausa pranzo (a fronte dei 30 minuti previsti) . Succede a Palermo, dove 13 dipendenti dell'Ufficio del "Garante per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e per il loro reinserimento sociale" sono accusato di assenteismo.
A smascherarli sono stati i finanzieri del Comando provinciale del capoluogo siciliano al termine di indagini dirette e coordinate dalla procura locale. Fondamentali sono state le immagini riprese dalle telecamere nascoste in prossimità degli ingressi dell'ufficio ma anche gli appostamenti e i pedinamenti messi in atto dai militari del gruppo Tutela spesa pubblica del Nucleo di polizia tributaria.
Successivamente, i finanzieri hanno perquisito l'ufficio del Garante rinvenendo e sequestrando i fogli di presenza giornalieri compilati e sottoscritti dai dipendenti che erano risultati assentarsi ripetutamente dal proprio posto di lavoro.
E' stata così rilevata la non rispondenza degli orari riportati sui fogli presenza con quelli effettivamente svolti nell'arco delle giornate oggetto di video-riprese e pedinamenti. Il danno subito dall'Erario a causa delle ore di servizio retribuite ma non prestate e' stimabile, orientativamente, in 250mila euro. Le indagini proseguono per fare luce anche su altri aspetti relativi alle modalità di gestione e funzionamento complessivo dell'ufficio.
"L'indagine che ha portato alla perquisizione della sede dell'Ufficio - commenta il Garante dei detenuti Salvo Fleres - scaturisce da un esposto che io stesso ho presentato nella primavera del 2011, a causa delle ripetute inadempienze gestionali riscontrate nell'Ufficio".