Quasi 700 milioni di euro: è questa la dotazione del Fondo di Garanzia per le PMI, istituito dal ministero dello Sviluppo Economico e gestito da Medio Credito Centrale, e di cui potranno beneficiare anche le imprese di Palermo e provincia grazie al protocollo che la Camera di Commercio di Palermo, unica Camera siciliana, ha sottoscritto con il ministero.
"La Camera di Palermo, nell'intento di vitalizzare un importante strumento di sviluppo, mette a disposizione 500 mila euro – spiega il presidente Roberto Helg -. Per effetto del moltiplicatore sul finanziato, cioè la capacità di attivare finanziamenti a fronte della dotazione del Fondo, l'impegnativo investimento diventa una cifra decisamente importante. Si tratta di oltre 10 milioni di euro destinati ad interventi di garanzia e contro garanzia, esclusivamente per le imprese del territorio della provincia di Palermo. I progetti finanziabili, però, sono esclusivamente quelli destinati all'internazionalizzazione delle imprese".
L'internazionalizzazione, infatti, rappresenta un obiettivo prioritario nel quadro delle misure di politica economica, vista la crisi attuale e visti i dati ancora irrisori delle imprese palermitane relativamente all'esportazione.
"L'arretramento della base produttiva palermitana è accentuato dal saldo nettamente negativo tra apertura e chiusura di unità locali nel territorio provinciale – aggiunge Helg -. Rispetto allo stesso trimestre del 2012, si osserva una forte riduzione delle iscrizioni (quasi -22%, risultato molto peggiore della media nazionale che si attesta sul -1,4%); anche le cessazioni diminuiscono ma solo del 5,4% (mentre a livello nazionale aumentano del 2,5%)".
Interessante analizzare l'andamento delle iscrizioni nei vari comparti produttivi: il Commercio è di gran lunga il comparto con il maggior numero di iscrizioni (44% del totale delle classificate); seguono a notevole distanza i Servizi alle imprese (12%) e il Turismo (9%). La distribuzione delle cessazioni è analoga a quella osservata per le iscrizioni con il Commercio che registra il numero nettamente maggiore di casi (oltre il 38% del totale). Tra gli altri comparti, l'Agricoltura e le Costruzioni hanno subito un numero di cessazioni piuttosto elevato. Nel primo trimestre 2013, ben il 44% delle nuove iscritte sono imprese "giovanili"; rilevante anche il peso di quelle "femminili" al 29%. È, invece, più contenuta l'importanza delle imprese "straniere" che arrivano all'11% circa delle nuove iscritte nel trimestre. In tutte e tre queste categorie di imprese, le iscrizioni sono in diminuzione rispetto al primo trimestre 2012: di quasi il 13% nel caso delle "femminili"; del 18% circa quelle "giovanili"; addirittura del 31% per quanto riguarda le "straniere". In tutti e tre i casi si tratta di andamenti molto peggiori e in controtendenza rispetto ai risultati medi nazionali.
"In questo quadro non certo confortante - conclude Helg - il primo trimestre di quest'anno registra una forte crescita dei fallimenti tra le imprese classificate con un +71% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e i comparti maggiormente interessati dal fenomeno sono commercio e costruzioni".
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