Fulvio Boatta, trentadue anni, è stato schiaffeggiato ieri sera perché è gay. Anzi, peggio ancora, perché ha reagito verbalmente ad una provocazione fattagli proprio in quanto omosessuale. L'aggressore è un uomo di 65 anni circa, conosciuto come "zio Totò", il luogo è la Taverna Azzurra alla Vucciria che di omofobo o razzista ha sempre avuto molto poco. Considerato il ritrovo della "parte alternativa" della città, colpisce che sia avvenuto proprio lì. Per quanto colpisca comunque che ancora accadano episodi omofobi come questo.
Fulvio era con un gruppo di amici, quando si è allontanato per andare al bagno. Al ritorno, appena aperta la porta, si è trovato davanti lo zio Totò che con fare aggressivo e in dialetto chi ha chiesto perché non avesse risposto quando ha bussato alla porta. Fulvio ha risposto tranquillamente che il volume della musica era alto e che non lo aveva dunque sentito. A quel punto, afferrandolo per un braccio, l'uomo gli avrebbe farfugliato più volte che in realtà il ragazzo voleva che lui lo seguisse in bagno. Continuava a stringergli il braccio strattonandolo ed è a quel punto che Fulvio ha reagito dicendo "Non sono così disperato" ed ecco che lo zio Totò lo ha a quel punto schiaffeggiato. Sono intervenuti allora gli amici del trentaduenne che hanno cercato di sedare i toni. Nel trambusto l'uomo si è dileguato facendo perdere le sue tracce.
"Procederò con una denuncia contro ignoti – dice Fulvio – Nessuno ha voluto fornire le generalità di quell'uomo e io non l'avevo mai visto. Voglio denunciare anche se so che la legge vigente non impone l'aggravante dell'omofobia". "Voglio una legge contro questi atti di violenza continui e costanti, verbali e fisici, voglio una legge che faccia sentire le persone padrone di uscire per la propria città senza dovere temere di essere aggrediti per il proprio orientamento sessuale o identità di genere – continua Fulvio – voglio una legge che non consenta più al politico/religioso di turno, di dire tutto quello che gli/le passa per la testa sulle persone LGBT, perché tanto loro non valgono niente... voglio una legge che renda Palermo una città un po' più ci vile. Siamo PERSONE, abbiamo gli stessi doveri delle altre, quindi dovremmo avere anche gli stessi diritti delle altre, anche quello di stare alla Vucciria senza paura di subire aggressioni e/o attacchi".
Parole e segnali di solidarietà arrivano costantemente da ieri nei confronti di Fabio da parte della comunità LGBT e di quella etero. Per domani è stato organizzato da Articolo Tre e Arcigay Palermo stanno un flash mob alle 23.00 (con incontro alle 22.30) a piazza Caracciolo, nel cuore della Vucciria.