La storia della "nave dei veleni" che il comune di Olbia non ha voluto, risale a circa due settimane fa: tremila tonnellate di percolato della discarica di Bellolampo, che secondo le notizie apparse suoi quotidiani, era partita dal porto di Palermoin rdirezione Sardegna, ma che era stata bloccata con ordinanza del Comue di Olbia che ne aveva impedito lo scarico. Una mezza bufala.
La nave, sempre stando a quanto apparso sulla stampa, era stata rispedita al mittente e da allora era ferma al moloo trapezoidale del porto del capoluogo. Spinti dalla curiosità di sapere che fine avessero fatto dunque le 3mila tonnellate di rifiuti, abbiamo scoperto che in verità, la nave, da Palermo non si è mai mossa.
Era tutto pronto per partire, c'erano tutte le autorizzazioni, la Capitaneria di Porto di Palermo aveva dato l'ok, se non che dal comune di Olbia era arrivato lo stop. Un'ordinanza del 2008, vietava l'ingresso del nostro percolato sul territorio di Olbia, dove avrebbe dovuto essere smaltito nell'impianto di trattamento del Cipnes autorizzato, che hanno in quella città. La ditta che avrebbe dovuto effettuare il trasporto e lo smaltimento, come da regolare contratto di servizio stipulato con il Cipnes , ha anche fatto ricorso al Tar Sardegna contro questa ordinanza, scaduta, come ci hanno spiegato dall'assessorato regionale all'Energia. Il Tribunale amministrativo ha infatti preso atto dell'ordinanza del Consiglio dei Ministri che stabilisce proprio il trasporto di percolato (due navi con capienza massima di 3 mila tonnellate ciascuna, per un totale di 6 mila tonnellate, ndr) e quindi la nave, aveva tutto il diritto di attraccare al porto di Olbia.
Nella situazione di emergenza, il percolato intanto è stato smaltito in altri impianti qui in Sicilia, con notevoli costi per il trasporto su gomma. La scelta di imbarcarlo e trasportarlo in sardegna - ci hanno spegato dall'essessorato - infatti era strategica oltre che da un punto di vista logistico, soprattutto economico: con un solo trasporto per mare si sarebbe smaltito tutto, per portarlo negli impianti di trattamento qui in Sicilia servono centinaia di camion.
E' andata così questa volta, ma forti della sentenza del Tar, la prossima volta la nave partirà per Olbia. I cittadini avevano annunciato barricate e forse le faranno all'arrivo del prossimo carico.
Ma, se le cose sono state fatte secondo le regole, e considerando che Olbia è attrezzata proprio per smaltire il percolato, non si capisce dove stia il problema.
Vuoi vedere che il loro percolato è meno velenoso di quello di Palermo?
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