E' Giovanna Marano il nuovo candidato alla Presidenza della Regione Siciliana alle elezioni del 28 ottobre prossimo. La sindacalista della Fiom-Cgil prende il posto di Claudio Fava, costretto a ritirare la candidatura per un errore nella presentazione della documentazione.
La conferma sul nome da parte di Idv, Sel, Federazione della Sinistra e Verdi, è arrivata nel pomeriggio.
Come ricostruito dal Viminale, Fava ha chiesto il cambio di residenza da Roma alla Sicilia soltanto il 18 settembre scorso, mentre le norme prevedono che per potersi candidare in Sicilia bisogna essere residenti nell'Isola da almeno 45 giorni. Quindi, il termine per potersi candidare scadeva il 13 settembre.
Un errore fatale che lo ha costretto a fare un passo indietro. La coalizione che lo sosteneva, costituita da Sel, Idv, Federazione della Sinistra e Verdi, aveva inizialmente pensato a Rita Borsellino come possibile candidata ma la sorella del giudice (che aveva già provato la corsa a Palazzo d'Orleans nel 2006 contro Cuffaro) ha rifiutato la proposta.
"Sono lusingata e onorata - commenta la neo candidata - di poter fare questa esperienza che non mi aspettavo, mi trovavo fuori per un ciclo di cure mediche e ho trovato una decina di chiamate in segreteria, quasi mi sono preoccupata, non pensavo a una proposta del genere". "Spero – aggiunge - che il paradigma di questo cavillo burocratico che ha impedito a Fava di portare avanti la sua candidatura possa diventare un opportunità per la sinistra siciliana di credere di nuovo nella buona politica".
"Ho deciso - spiega Fava - di accompagnare Giovanna Marano da candidato vicepresidente sottraendo la mia candidatura alla Presidenza al rischio di un già preannunciato rigetto e sulla base di una considerazione politica ispirata al massimo senso di responsabilità verso la coalizione e gli elettori siciliani". "Il tentativo di estrometterci da questa sfida - aggiunge - appellandosi a norme palesemente anticostituzionali e a presunti vizi di forma, non può ostacolare il progetto di 'Libera Sicilia'. Resto in campo accanto a Giovanna Marano, una donna che possiede qualità morali e una storia personale che garantiscono sul modo in cui saprà battersi in questa importante sfida".
Guarda in avanti ma non risparmia le polemiche Fava, che attacca: "E' un fatto senza precedenti nella storia italiana che un ministro dell'Interno intervenga giudicando illegittima sul piano formale una candidatura con dichiarazioni quanto meno fantasiose. Non sono affezionato alla cultura del complotto. Non voglio dare un nome e un cognome a chi ha compiuto questo atto gravissimo. Certamente qualcuno ha avuto i suoi interessi. Il ministro Cancellieri dica chi l'ha informata e dica se ritiene lecito che un ministro dell'Interni esprima un giudizio di qualità su liste e candidati sulla base di informazioni raccolte a Montecitorio". Fava presenterà ricorso contro "una legge che è evidentemente incostituzionale".
Per il leader nazionale dell'Idv, Antonio Di Pietro, "la candidatura di Giovanna Marano rappresenta un segno di discontinuità con il vecchio modo di fare politica. L'arrivo di una donna di valore, onesta e con un'esperienza significativa, a difesa del mondo del lavoro, è un segnale di speranza".