I Forconi fanno sul serio. Dalle 12 alle 15 mila persone, oggi a Palermo, hanno dato vita ad un corteo lungo due chilometri.
Li abbiamo seguiti per 12 ore di fila ed abbiamo capito che non si fermeranno. "Siamo qui - ha detto il leader Mariano Ferro - per voltare pagina. Attandiamo delle risposte da Roma, dove il Governatore Lombardo è andato per incontrare il premier Monti, se queste risposte non dovessero arrivare, non voglio nemmeno pensare a cosa potrebbe succedere. E' vero, stiamo causando dei disagi alla gente, alla nostra gente, ma chiedetevi.... se siamo arrivati a questo punto, la colpa di chi è? "
Decine i pullman arrivati da ogni parte dell'isola, da punta a punta. Agricoltori, allevatori, commercianti, autotrasportatori, coltivatori, gente comune e poi... poi gli studenti.
Una marea umana variopinta e rumorosa. Un dato ci ha colpito, e dovrebbe fare riflettere tutto il mondo politico e non: oggi, a Palermo, per la prima volta, destra e sinistra hanno abbattutto i muri invalicabili dei colori politici, tutti assieme, "Casapound" ed "Anomalia" hanno sfilato sotto le bandiere siciliane ed il tricolore italiano. Complimenti a questi giovani, che hanno capito che una causa comune, un bene comune, può abbattere anche gli ostacoli più difficili da superare. Già alle 8, il punto di concentramento, piazza Croci, era gremita e per le tre ore seguenti si sono aggiunti gruppi provenienti da tutta la Sicilia. Prima rivendicazione: la totale applicazione dello Statuto Siciliano. Da lì dovrà partire la rinascita e potrà avviarsi un dialogo.
Senza quello, saranno tempi durissimi. Alle 11, praticamente davanti a tutti i maggiori network nazionali, il corteo si è messo in marcia, con ordine, senza incidenti. Incredibile la mancata partecipazione della cosiddetta società civuile palermitana. Una città con quasi un milione d'abitanti non si può esimere dall'essere rappresentata in un simile evento, ma ultimamente il capoluogo lo è più di nome che di fatto.
Due lunghe ore di marcia. per tutto il percorso, fino ai palazzi del potere siciliano. La sede del Governo, Palazzo dei Normanni, e la sede del Parlamento siciliano, Palazzo d'Orleans. Due simboli additati come la causa del male. Il corteo ha raggiunto l'obiettivo, giù cori d'ogni genere contro Lombardo e contro Monti. Inizia l'attesa che continua anche adesso, in attesa di risposte ufficiali e scritte....altrimenti, giurano di arrabbiarsi.