Ha subito un danno midollare "importante" e la prognosi resta riservata per Giuseppe Giangrande, uno dei due Carabinieri feriti ieri mattina nella sparatoria davanti Palazzo Chigi. Il collega, Francesco Negri, ha invece riportato una frattura alla tibia.
Giangrande, 50 anni, è originario di Monreale. Rabbia e incredulità nel piccolo centro alle porte di Palermo per quanto successo al Carabiniere.
Giangrande ha da poco perso la moglie e al suo fianco in queste ore ci sono la figlia e i fratelli: uno è nella Polizia e presta servizio a Milano, un altro gestisce un bar a Monreale.
"Abbiamo visto solo per un attimo in televisione il carabiniere ferito per terra, nessuno dei due aveva il coraggio di dire che quello era Giuseppe – racconta Rosalia La Mantia, cognata di Giangrande -. Avevamo visto le immagini della formazione del governo. Poi d'un tratto l'edizione straordinaria. Mio marito sa bene che il fratello in queste occasioni è a Roma per il servizio di ordine pubblico, come avvenuto per il Papa. Ha iniziato a chiamarlo ripetutamente al cellulare, ma non si è preoccupato perchè Giuseppe non risponde mai al primo squillo. Al quinto tentativo finalmente qualcuno ha risposto''.
Settantadue ore, tanto si deve aspettare per sapere qualcosa in più sulla sorte del militare. Al Policlinico sono andati il neo presidente del Consiglio Enrico Letta - che ha espresso ''vicinanza'' alla famiglia e all'Arma -, il neo ministro dell'Interno Angelino Alfano, il presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro della Difesa Mauro, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il comandante dei Carabinieri Leonardo Gallitelli.
"La situazione della famiglia del brigadiere Giuseppe Giangrande - dice Laura Boldrini - mi ha molto colpito e commosso. La figlia è una ragazza giovanissima, poco più che ventenne, che ha perso la madre due mesi fa. Oggi suo padre è stato ferito senza motivo ed è in gravissime condizioni. Per la famiglia Giangrande queste sono ore di ansia e di angoscia. Dovremmo stare loro il più vicino possibile, fargli sentire che non sono soli. Noi, come istituzione, ci siamo. Mi auguro che si possa dare un segnale forte, che quando succede qualcosa ad un servitore dello Stato, lo Stato c'è. Prima di andare all'ospedale Umberto I, dove è stato operato il brigadiere Giangrande, sono stata all'ospedale San Giovanni, dove è ricoverato il carabiniere Francesco Negri, con il quale ho potuto parlare. Per fortuna, nel suo caso, la situazione è sotto controllo. E' un ragazzo giovane e forte, orgoglioso di fare il suo lavoro e motivato a riprendere al più presto servizio".
E sul profilo di Giangrande su Facebook si moltiplicano i messaggi di solidarietà. Sul suo spazio web le foto del "suo" mare, dei piatti tipici siciliani, ma anche la missione in Emilia per il terremoto o i servizi allo stadio Olimpico di Roma. E, ultimo post, l'augurio di una "Buona domenica a tutti . Oggi grande giornata di sole" scritto poco prima degli spari, del buio.
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