Si è conclusa la lunga requisitoria del pm Nino Di Matteo nel processo, iniziato nel 2008, contro il generale dei Ros Mario Mori e il colonnello Mauro Obinu accusati di favoreggiamento aggravato a cosa nostra per la mancata cattura del boss Provenzano nell'ottobre del '95. Il magistrato ha chiesto la condanna a 9 anni per Mori e di 6 anni e sei mesi per Obinu oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici.
"Non importa la finalità di Mori e Obinu – ha detto Di Matteo – non hanno aiutato Provenzano perché collusi o intimoriti da Cosa Nostra, ma per una sciagurata scelta di politica criminale, quella cioè di assecondare le fazioni più moderate in seno a Cosa Nostra, rappresentate da Provenzano, favorendone la prosecuzione della latitanza, cosa che avrebbe garantito l'abbandono di uno scontro violento e la prosecuzione delle stragi. C'è stato anche il rischio, strumentalmente alimentato dall'esterno, che questo processo fosse contro tutto il Ros, tutta l'Arma e tutti i servizi, ma – ha aggiunto il pm - non abbiamo voluto riscrivere la storia, abbiamo solo celebrato un processo per necessità giudiziaria, subordinata alle ragioni contrarie a un implicito riconoscimento di una ragion di Stato inconfessabile, e abbiamo applicato il principio di eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge".
Il processo è stato rinviato al 7 giugno, per le dichiarazioni spontanee che saranno rese da Mori.
VIDEO. LA RICHIESTA DEL PM DI MATTEO