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Processo Dell'Utri. La Corte d'Appello lo condanna a 7 anni

 

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La Corte d'appello di Palermo ha condannato l'ex senatore Pdl Marcello Dell'Utri - imputato di concorso esterno in associazione mafiosa - confermando la pena di 7 anni.

La sentenza arriva dopo 17 anni dall'avvio delle indagini per mafia sull'ex senatore del Pdl, aperte nel 1994 dalla Procura di Palermo e sfociate nell'ottobre del 1996 nel rinvio a giudizio.

Il 5 novembre 1997 ha avuto inizio il processo di primo grado, presieduto da Leonardo Guarnotta, che si è concluso a fine 2004 con la condanna di Dell'Utri a 9 anni di carcere. Nel 2006 si è aperto il processo d'appello terminato nel 2010 con una nuova sentenza di condanna, questa volta a 7 anni di carcere. Dell'Utri, secondo i giudici d'appello, è colpevole ma solo per le condotte antecedenti al 1992, anno a partire dal quale non risulterebbero piu' provati, per la corte, i suoi rapporti con la mafia. La sentenza della Cassazione, invece, arrivata il 9 marzo del 2012, ha in parte ribaltato il verdetto. I giudici annullano la sentenza con rinvio. Sono ritenute provate le sue collusioni con Cosa nostra al 1977. Confermata, invece, l'assoluzione per le accuse successive al 1992 per le quali la sentenza è definitiva. Il 18 luglio del 2012 ha avuto inizio il nuovo processo d'appello. E alla fine della requisitoria il pg Patronaggio ha chiesto la conferma della condanna a 7 anni del primo processo d'appello.

"Fiducia è una parola grossa. Io continuo ad avere tranquillità", il primo commento di Dell'Utri. "Ci sarà la Cassazione - ha aggiunto -. Ci stava l'assoluzione, ci stava anche la condanna".
Toni diversi per il legale di Dell'Utri. Giuseppe Di Peri. ''Dopo 20 anni - dice - nulla ci coglie più di sorpresa, ma siamo amareggiati. Auspicavamo un esito favorevole già in questo grado, faremo ricorso in Cassazione come avrebbe fatto il procuratore generale in caso di assoluzione''. 

"Questa - commenta il pg Patronaggio - è una sentenza che rende giustizia a un lavoro molto impegnativo svolto, ci riteniamo soddisfatti. Sostanzialmente la sentenza di condanna a 7 anni è una conferma della sentenza di secondo grado, è stata riconosciuta la responsabilità penale per il periodo che arriva fino al 1992. Dobbiamo leggere le motivazioni, poi le singole condotte che vengono ascritte al condannato". "L'arresto? - dice rispondendo ai cronisti - Non è dato sapere..."

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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