Laboratori di analisi e di radiologia chiusi da oggi, per una settimana. All'origine della serrata i tagli annunciati dalla Regione Siciliana per il comparto e la querelle relativa ai rimborsi per le prestazioni erogate.
Abbiamo intervistato Nicola Locorotondo, titolare dell'omonimo laboratorio e presidente dell'associazione italiana poliambulatori accreditati (Aipa), per capire le ragioni della protesta.
"In questi anni – spiega Locorotondo – abbiamo operato secondo un tariffario regionale, che nasceva dalla rimodulazione del cosiddetto tariffario Bindi, emanato dall'allora ministro alla Salute (il tariffario regola i rimborsi stanziati ai privati convenzionati per ogni prestazione ndr.). Il tariffario è però stato oggetto di diversi ricorsi, fino ad arrivare davanti al Cga. Il Consiglio di giustizia amministrativa alla fine del 2012 si è espresso, bocciando il tariffario regionale e ha disposto il recupero delle somme".
I privati devono cioè restituire i soldi ricevuti "in più" rispetto a quanto previsto dal tariffario originale.
"L'assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino – prosegue Locorotondo – ha quindi emanato un decreto in linea con la sentenza del Cga per il recupero delle somme. Si tratta però di una situazione paradossale, che mette in pericolo il settore. Noi, in pratica, dovremmo lavorare solo per pagare il pregresso. A tutto questo si aggiunga che il nuovo ministro alla Salute, Balduzzi, ha erogato un nuovo tariffario. Quest'ultimo avrebbe dovuto sostituire il tariffario Bindi, che taglia ulteriormente i rimborsi, ma non è ancora entrato in vigore. Quest'ultimo provvedimento prevede che venga nominata una commissione ad hoc per stilare le tariffe. Ogni prestazione che noi eroghiamo ha un costo - dai reagenti utilizzati al personale – non si può decidere la quota di rimborso senza tenere conto di queste cifre".
Secondo il presidente dell'Aipa "la situazione è grave. Parliamo di un comparto che coinvolge, in tutta la Sicilia, quasi settemila lavoratori. Quello che chiediamo – spiega – è l'insediamento di un tavolo tecnico per coniugare due esigenze: da un lato il rispetto della sentenza ma dall'altro la tutela dei laboratori perchè siano in grado di operare dignitosamente e garantendo servizi di qualità".
"Chiediamo scusa ai cittadini per il disagio – aggiunge Locorotondo-. I cittadini hanno diritto a laboratori efficienti, così come a una città pulita...ma è necessario fare qualcosa se non si vuole che il settore entri in una crisi profonda, con pesanti ricadute occupazionali".
Lunedì è prevista una prima riunione in assessorato, ma nel frattempo lo stop prosegue. Laboratori chiusi per una settimana con la possibilità, se le cose non dovessero mutare, di erogare dal due maggio prossimo solo i servizi a pagamento.
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