Un uomo di origine rumena, si è suicidato ieri pomeriggio in una galleria della metropolitana, vicina alla stazione Giachery, lanciandosi sui binari mentre era in arrivo un convoglio.
La Polizia ha quindi cercato di rintracciare un congiunto del suicida che non aveva documenti, ma di cui era stato trovato il telefonino. E' stato così individuato un appartamento, ma una volta aperta la porta ecco la macabra scoperta.
Nella casa al civico 19 di via Di Marco c'erano i corpi di due donne. Si tratta dell' ex moglie dell'uomo che si è tolto la vita - trovata con un sacchetto di plastica sulla testa - e di un' amica di origine polacca trovata sul letto col cranio fracassato.
Secondo quanto si apprende l'uomo avrebbe ucciso l'ex moglie a colpi d'ascia e l'amico, poi la decisione di suicidarsi.
L'ascia è stata trovata accanto alla romena, che era distesa sul letto, mentre l'altra donna era seduta su una sedia con un sacchetto di plastica attorno alla testa. Le due vittime lavoravano come colf.
Secondo le prime ricostruzioni l'assassino e l'ex moglie, separati da tempo, avevano rapporti molto tesi.
La Polizia ha portato in Questura alcuni familiari dell'uomo e dell'ex moglie, alcuni vicini e il portiere dello stabile, per cercare di ricostruire la dinamica del delitto che ha ancora molti punti oscuri.