"E' importante parlare di mafia, soprattutto nelle scuole, per combattere contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell'uomo per i soldi. Non ci si fermi però ai cortei, alle denunce, alle proteste. Tutte queste iniziative hanno valore, ma - se ci si ferma a questo livello - sono soltanto parole. E le parole devono essere confermate dai fatti". A pronunciare queste frasi è stato don Pino Puglisi, sacerdote simbolo della Palermo che non voleva e non vuole piegarsi alla criminalità, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993.
Parlava troppo e con troppe persone, ogni giorno lottava e si impegnava per le strade di Brancaccio, il suo quartiere, e proprio per le strade della borgata è stato ucciso nel giorno del suo 56esimo compleanno.
Il rapporto di Don Pino con Brancaccio inizia nel 1990, quando viene nominato parroco della chiesa di San Gaetano. E' un quartiere difficile, ma giorno dopo giorno il prete buono lavora con i ragazzi, con i bambini, aiuta chi ha più bisogno ed educa i cittadini alla cultura della legalità. Mostra loro che una realtà "altra" è possibile, fonda il Centro Padre Nostro. Una missione la sua portata avanti con amore e piena consapevolezza. Negli ultimi istanti della sua vita, il "prete buono" ha guardato in faccia il suo assassino e sorridendo ha detto "Me l'aspettavo".
A premere il grilletto e fare fuoco padreo Puglisi é stato il killer Salvatore Grigoli (ora pentito) su ordine dei capimafia Giuseppe e Filippo Graviano. Il primo è stato condannato all'ergastolo nel 1999, mentre il fratello Filippo, dopo l'assoluzione in primo grado, è stato condannato in appello all'ergastolo nel 2001. Scontano il carcere a vita perchè componenti del commando Gaspare Spatuzza, Nino Mangano, Cosimo Lo Nigro e Luigi Giacalone.
Lo scorso mese di giugno Papa Benedetto XVI ha autorizzato la beatificazione di Don Pino, in quanto "martire" ucciso "in odio alla fede".
Oggi alle 10 ci sarà un raduno nel piazzale antistante il Policlinico "Un fiore per Puglisi" e alle 18, in cattedrale, il cardinale di Palermo Paolo Romeo celebrerà una Messa in memoria alla presenza di monsignor Luciano Giovannetti, vescovo di Fiesole e presidente della Fondazione Giovanni Paolo II. Nel corso della celebrazione eucaristica verranno ordinati quattro nuovi presbiteri.