Come per ogni cosa a Palermo, o quasi, ecco puntuali le polemiche e le ambiguità, nel senso di notizie e, persino, di atti ufficiali contraddittori, sulla dismissione dei gazebo, con le relative sanzioni per gli inadempienti, e sul Regolamento, anzi, sui Regolamenti Dehors. Si, perché in atto sono due quelli avanzati per l'approvazione del Consiglio comunale, uno dell'Amministrazione e l'altro della Commissione consiliare Attività produttive, che dovrà disciplinare la possibilità, per i commercianti che lo vorranno, di installare i "dehors", strutture che a differenza dei gazebo sono considerate più leggere, con minore impatto ambientale, rispettose del decoro urbano e, quindi, non soggette secondo la giustizia amministrativa alla normativa urbanistica. Non avendo mai studiato francese non vorrei incappare in qualche madornale errore, ma il termine "dehors" deriverebbe proprio dal francese e significa " al di fuori", "al di fuori di", "au dehors" si traduce "all'aria libera". In pratica si tratta di uno spazio esterno a un esercizio pubblico e sono costituiti (i dehors) da elementi mobili, smontabili o comunque rimovibili senza particolari interventi. Possono avere delle coperture, delle sedie, panchine, le famose stufe a irraggiamento, ecc. Il periodo consentito di solito è 180 giorni. La bozza di Regolamento degli uffici dell'Assessorato competente prevede la concessione triennale, purché i dehors siano smontati dal 1 novembre al 30 aprile (il periodo consentito, pertanto, sarà dal 1 maggio al 31 ottobre). L'ipotesi della Commissione Attività produttive pare differisca su questo punto e vorrebbe autorizzare i dehors non per sei mesi ma per dieci/undici mesi. La Polizia municipale, scaduta ogni proroga per lo smontaggio dei gazebo, l'ultima a metà dicembre, sta già elevando le prime sanzioni che sono pesanti e che consistono nella chiusura per cinque giorni dell'esercizio commerciale, in una multa di circa 500 euro (468 euro per la precisione), nel sequestro e nell'informativa alla Procura della Repubblica. E giù, ovviamente, le polemiche dei commercianti che avevano investito sui gazebo e che lamentano il rischio di licenziamenti del personale per il grave danno economico subìto. Il punto, però, è un altro. Se i gazebo si devono smontare per legge e per le pronunce dei giudici non c'è obiezione che tenga, ma esaurite le proroghe credo sia assolutamente necessario: primo, giungere al più presto a un'unica proposta di Regolamento Dehors e in fretta. Secondo, dialogare con i commercianti per giungere a delle soluzioni condivise per i tempi e i modi, senza, però, le marce indietro di questa o di quell'associazione, tanto meno dell'Amministrazione comunale, come accaduto con le pedonalizzazioni. Insomma, nel rigoroso rispetto della legalità si vada incontro alle esigenze, quelle legittime, dei commercianti.
Pippo Russo