''I mafiosi, che spesso pure si dicono e si mostrano credenti, muovono meccanismi di sopraffazione e ingiustizia, di rancore, di odio, di violenza, di morte''. Lo ha detto il cardinale arcivescovo di Palermo Paolo Romeo nell'Omelia per la beatificazione di don Giuseppe Puglisi.
Il prelato ha ricordato il sacrificio di altre vittime della mafia come i magistrati Rosario Livatino, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E a ogni nome la folla riunita sul prato del Foro Italico ha risposto con un sentito e lungo applauso.
Romeo ha poi voluto ricordare le parole pronunciate da Papa Giovanni Paolo II dalla Valle dei Templi: "Convertitevi, uno giorno verrà il giudizio di Dio".
"Padre Puglisi - ha ricordato Romeo - sottraeva alla mafia di Brancaccio consenso, manovalanza, controllo del territorio. La mano mafiosa che lo ha barbaramente assassinato ha liberato la vita vera di questo 'chicco di grano' che nella sua opera di evangelizzazione moriva ogni giorno per portare frutto. Quella mano assassina ha amplificato oltre lo spazio e il tempo la sua delicata voce sacerdotale, e lo ha donato martire non solo a Brancaccio ma al mondo intero. Il martirio di don Pino non ammonisce soltanto chi impasta religiosità esteriore e accondiscenza al male, ma ci interpella tutti a vivere ogni forma di male nel mondo professando una fede saldamente fondata sulla Parola e compiuta nella carità. La nostra fede vincerà solo se verrà testimoniata, come Puglisi diceva, sintetizzando insieme evangelizzazione e promozione umana''.
''L'azione assassina dei mafiosi – ha detto Romeo - ne rivela la vera essenza. Essi rifiutano il Dio della vita e dell'amore. Il Beato Puglisi servì e amò i fratelli da padre. Fu soprattutto a Brancaccio che trovò bambini e giovani quotidianamente esposti ad una 'paternità' falsa e meschina quella della mafia del quartiere, che rubava dignità e dava morte in cambio di protezione e sostegno. La sua azione mirò a rendere presente un altro padre, il 'Padre Nostro'. Secondo lui di 'nostro' non può esserci 'cosa' che si impone a tutti attraverso un 'padrino' onnipresente. Di 'nostro' c'è solo Dio che ama tutti dentro e fuori la Chiesa''.
Un ricordo, quello fatto dal cardinale Romeo, anche 'personale. Romeo ha descritto Padre Puglisi come "discreto, nell'accompagnamento e nell'ascolto generoso: ironizzava spesso sulle sue grandi orecchie. Un padre che provocava all'amore: amava definirsi un 'rompiscatole'. Soprattutto un padre sempre in sapiente attesa dei tempi della fede di ciascuno. Servo, pastore, padre - ha aggiunto - soprattutto nei confronti dei piccoli, suoi veri prediletti, dei poveri".